26 ottobre, anniversario della nascita di san Leonardo Murialdo


  • 25 Ottobre 2020

 

Nel suo Testamento spirituale san Leonardo scrive, immaginando che Dio si rivolga a lui: «Da tutta l’eternità io pensai a te; ti chiamai con il tuo nome e decisi di salvarti, santificarti e glorificarti eternamente, per il grandissimo amore con cui ti ho amato da sempre».

In un’altra pagina del Testamento, annota: «Fin dalla nascita Dio mi ha colmato dei suoi benefici».

E descrivendo la chiesa di San Dalmazzo a Torino, afferma: «Ecco il sacro fonte, dove il tuo amore mi donò l’innocenza e mi adottò come tuo figlio per mezzo del santo battesimo».

 

​​​​​​26 ottobre, anniversario della nascita di san Leonardo Murialdo

(messaggio del padre generale)

 

La data del 26 ottobre segna per san Leonardo Murialdo il suo compleanno e oggi da quella data ne sono passati 192.

La ricorrenza per noi si riveste di memoria che alla luce della storia che ne è seguita la rende piena di significato.

Certo in quel momento di 192 anni fa non si poteva immaginare il futuro che ne sarebbe derivato, tuttavia qualche segno lo si può individuare.

Intanto una famiglia che accoglie una nuova vita accanto a delle altre.

Una famiglia profondamente religiosa che offre ai figli una base di vita veramente umana e cristiana.

Una famiglia nella quale il piccolo Nadino respira affetto, tenerezza, cura, accanto alle sorelle e al fratello, tutte attenzioni che lasciano il segno nella vita di Leonardo e che porteranno frutti in seguito.

Due giorni dopo sarà battezzato nella vicina chiesa di San Dalmazzo  e come non pensare che lo Spirito abbia già messo dentro il suo cuore quel seme di bontà che poi Leonardo trasformerà in annunci di misericordia  per tanti ragazzi?

Che preghiera fare in questo giorno?

Preghiamo per le famiglie, perché siano nelle condizioni di accogliere la vita e di prenderne cura.

Preghiamo per tutti i bambini, perché abbiano la possibilità di una educazione umana e religiosa.

Preghiamo anche per la nostra congregazione, che sappia essere testimone di tenerezza e di misericordia offrendo una famiglia a chi ne ha bisogno.

Don Tullio

padre generale

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Dal 15 al 20 aprile,  9 sacerdoti Giuseppini si sono ritrovati in Casa Generalizia per festeggiare il loro 50mo di sacerdozio. Sono: P. Mauro Guglielmo (da Foggia), p. Mauro Peserico (da Montecchio), p. Gino Cia - p. Giuseppe Menzato - p. Paolo Manea (da Oderzo), p. Solideo Poletti e p. Leonardo Rigoni (da Ravenna), P. Pedro Olea ( da Siguenza), p. Mariano Zenere (da Madrid). Non era presente nel gruppo del 50mo p. José Vincente Novoa (Ecuador), impossibilitato a venire. A questo gruppo appartengono altri 2 confratelli venuti a mancare un paio di anni fa causa covid (p. Giuseppe Garbin e p. Franco Zago). Nei giorni trascorsi a Roma sono stati ricevuti in udienza dal papa con cui hanno potuto scambiare personalmente qualche parola. Hanno potuto visitare la comunità "Nuovi Orizzonti" e la comunità di sant'Egidio sempre a Roma mentre giovedì 19 hanno celebrato la santa messa con i nostri teologi a Viterbo, dove erano stati consacrati 50 anni fa. Una settimana di intensa esperienza, avendo potuto incontrare di nuovo compagni di ordinazione non visti da parecchi anni e codividendo esperienze fatte e ringraziando il Signore per i doni ricevuti. Han visitato Viterbo dove erano stati ordinati sacerdoti, e a Roma hanno incontrato rappresentanti della Comunità Sant'Egidio e di Nuovi Orizzonti.  Si sono presi anche un po ' di tempo per la preghiera e per dialogare tra loro e concludendo questo momento comunitario sabato 20.  A tutto il gruppo ancora tanti auguri aspettandoli per il 60mo di sacerdozio.


18 Aprile 2024

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Nuovi diaconi giuseppini

La diaconia che serve…   La gioia, come la paura, ci può a volte bloccare. Può essere un’esperienza talmente forte e coinvolgente che non lascia tempo e spazio al pensiero; e ci prende, ci invade, e ci costringe a rimanere in quello sguardo, in quell’incontro. La gioia dei discepoli alla vista del Signore risorto è di questo tipo: non una delle piccole soddisfazioni della quotidianità, non un passeggero stato d’animo, ma la consapevolezza di essere toccati nel profondo, di essere interpellati e personalmente coinvolti. Ma ancor più è una gioia tutta particolare quella dell’incontro con il Signore risorto, perché oltre alla forza immane dell’inaudito e dell’inaspettato, porta con sé la consapevolezza che in Lui le nostre più profonde paure sono davvero dissolte, che la negatività e il male, la paura e tutto ciò che è contro la nostra umanità, viene definitivamente sconfitto ed eliminato. Ma, come se non bastasse, è un incontro che riabilita la storia: sia quella che raccoglie le aspirazioni e le speranze di un popolo, sia quella che ogni essere umano porta con sé. È a questa gioia che il vescovo Piazza ha invitato Alen, Stanley e Kartik (i nuovi diaconi) ad abbeverarsi, a questa gioia a chiesto loro di diventare testimoni, a viverla e a trasmetterla. Nonostante tutte le paure e le sofferenze, nonostante la tristezza che viviamo per il distacco da chi ci ha lasciato da poco e poteva essere qui (Elvis), la diaconia che oggi è urgente annunciare e testimoniare è quella della speranza e della gioia del messaggio evangelico. Solo la consapevolezza dell’immenso dono dell’amore del Padre ci permette di leggere la nostra, e le vite di tutti, come vite nelle mani di Dio, come vite in buone mani.


15 Aprile 2024

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