50 ANNI DI VITA RELIGIOSA di Suor Isabel Larrea Idiarte


  • 16 Ottobre 2020

Il 12 settembre 1970, Festa del Santissimo Nome di Maria, nella Comunità di S. Rafael, Sede della Casa Provinciale della Delegazione Ecuadoriana delle Suore Murialdine di S an Giuseppe, in una Solenne Eucaristia presieduta da Monsignor Maximiliano Spiller, PRONUNCIA I MIEI VOTI DI PRIMA PROFESSIONE RELIGIOSA.

 

A settembre 2020, sono passati esattamente 50 anni da questo Evento Trascendentale nella mia Vita Religiosa Personale e oggi, Dio Infinitamente Misericordioso, mi permette di vivere questa Celebrazione Importante. CELEBRA I MIEI MATRIMONI D'ORO RELIGIOSI, I 50 ANNI DI QUESTA CONSACRAZIONE AL SIGNORE GESÙ.

Questa Celebrazione Religiosa si svolge presso la Chiesa Parrocchiale di San Leonardo Murialdo a Guayaquil; luogo in cui lavoro e con l'aiuto di Dio seguo il nostro carisma murialdino al servizio dei bambini, dei giovani e delle famiglie. Celebrazione che si svolge in un ambiente con requisiti di biosicurezza a causa della pandemia covid-19 che sta colpendo il nostro intero pianeta.

Anche in queste circostanze è impossibile per me dimenticare la mia Prima Professione Religiosa dove con i nomi di suor Isabel Larrea Idiarte del Sacro Cuore di Gesù, ho detto SI al suo Sacro Cuore per la vita, per sempre. Motivo per cui posso rendere questa celebrazione della professione religiosa una realtà OGGI.

E in questa Celebrazione semplice e anche privata, seppur trasmessa tramite Zoom, per ragioni ambientali che viviamo in tutto il mondo, ho potuto eseguire il Mio Ringraziamento a DIO, autore di tutto il Bene, nella Chiesa Parrocchiale di San L. Murialdo de los Padre Joséfinos. , in compagnia degli Hnas. di Comunità, Famiglia e con la fraterna accoglienza e l'entusiasmo del Padre Superiore Franklin Fustillos e della sua espressiva Omelia. Quello che era anche molto solenne, liturgico e carismatico.

Dopo aver completato questi 50 anni di Vita Religiosa, metto più che nelle Mani di Dio stesso, metto nel suo CUORE SANTO, quel mio GRANITO DI SABBIA CHE HO POTUTO CONSEGNARE A TUTTI QUELLI GIOVANI E PERSONE che erano la RAGIONE del mio AMORE, dolore a volte e Molte altre volte, di ALEGRIA. Così sia.

          Suor Isabel Larrea Idiarte                                                                  

NEWS

Altre news

Festeggiana 50mo di sacerdozio...

Dal 15 al 20 aprile,  9 sacerdoti Giuseppini si sono ritrovati in Casa Generalizia per festeggiare il loro 50mo di sacerdozio. Sono: P. Mauro Guglielmo (da Foggia), p. Mauro Peserico (da Montecchio), p. Gino Cia - p. Giuseppe Menzato - p. Paolo Manea (da Oderzo), p. Solideo Poletti e p. Leonardo Rigoni (da Ravenna), P. Pedro Olea ( da Siguenza), p. Mariano Zenere (da Madrid). Non era presente nel gruppo del 50mo p. José Vincente Novoa (Ecuador), impossibilitato a venire. A questo gruppo appartengono altri 2 confratelli venuti a mancare un paio di anni fa causa covid (p. Giuseppe Garbin e p. Franco Zago). Nei giorni trascorsi a Roma sono stati ricevuti in udienza dal papa con cui hanno potuto scambiare personalmente qualche parola. Hanno potuto visitare la comunità "Nuovi Orizzonti" e la comunità di sant'Egidio sempre a Roma mentre giovedì 19 hanno celebrato la santa messa con i nostri teologi a Viterbo, dove erano stati consacrati 50 anni fa. Una settimana di intensa esperienza, avendo potuto incontrare di nuovo compagni di ordinazione non visti da parecchi anni e codividendo esperienze fatte e ringraziando il Signore per i doni ricevuti. Han visitato Viterbo dove erano stati ordinati sacerdoti, e a Roma hanno incontrato rappresentanti della Comunità Sant'Egidio e di Nuovi Orizzonti.  Si sono presi anche un po ' di tempo per la preghiera e per dialogare tra loro e concludendo questo momento comunitario sabato 20.  A tutto il gruppo ancora tanti auguri aspettandoli per il 60mo di sacerdozio.


18 Aprile 2024

thumb
Nuovi diaconi giuseppini

La diaconia che serve…   La gioia, come la paura, ci può a volte bloccare. Può essere un’esperienza talmente forte e coinvolgente che non lascia tempo e spazio al pensiero; e ci prende, ci invade, e ci costringe a rimanere in quello sguardo, in quell’incontro. La gioia dei discepoli alla vista del Signore risorto è di questo tipo: non una delle piccole soddisfazioni della quotidianità, non un passeggero stato d’animo, ma la consapevolezza di essere toccati nel profondo, di essere interpellati e personalmente coinvolti. Ma ancor più è una gioia tutta particolare quella dell’incontro con il Signore risorto, perché oltre alla forza immane dell’inaudito e dell’inaspettato, porta con sé la consapevolezza che in Lui le nostre più profonde paure sono davvero dissolte, che la negatività e il male, la paura e tutto ciò che è contro la nostra umanità, viene definitivamente sconfitto ed eliminato. Ma, come se non bastasse, è un incontro che riabilita la storia: sia quella che raccoglie le aspirazioni e le speranze di un popolo, sia quella che ogni essere umano porta con sé. È a questa gioia che il vescovo Piazza ha invitato Alen, Stanley e Kartik (i nuovi diaconi) ad abbeverarsi, a questa gioia a chiesto loro di diventare testimoni, a viverla e a trasmetterla. Nonostante tutte le paure e le sofferenze, nonostante la tristezza che viviamo per il distacco da chi ci ha lasciato da poco e poteva essere qui (Elvis), la diaconia che oggi è urgente annunciare e testimoniare è quella della speranza e della gioia del messaggio evangelico. Solo la consapevolezza dell’immenso dono dell’amore del Padre ci permette di leggere la nostra, e le vite di tutti, come vite nelle mani di Dio, come vite in buone mani.


15 Aprile 2024

thumb