Ricordando suor Emilia (Murialdina)
- 06 Gennaio 2025
Emilia Zandarin è nata a Campodarsego (Padova) il 21 settembre 1935 da papà Antonio e mamma Ghion Genoveffa. Ha un fratello e quattro sorelle di cui una, Agostina, è consacrata al Signore nella congregazione delle Agostiniane.
Cresciuta in una famiglia di profondi valori cristiani all’età di trent’anni entra nella congregazione delle Suore Murialdine per il periodo di formazione a San Giuseppe Vesuviano. Fa la prima professione religiosa il 12 settembre 1967 e la professione perpetua nel 1972.
Ha lavorato come cuoca e guardarobiera in diverse comunità: a Montecchio tre anni, a Mirano (Venezia) cinque anni, a Rivoli (Torino) dieci anni, un anno a Roma via degli Etruschi e da settembre 1988 fino a giugno 2022, per 34 anni consecutivi, è stata a San Giuseppe Vesuviano dove, oltre i lavori domestici, si è dedicata alla catechesi dei bambini in preparazione alla prima comunione e, come ministro della comunione, aveva una delicata attenzione agli ammalati visitandoli in famiglia. Nel mese di maggio partecipava con entusiasmo alla recita del rosario nelle case.
Con la chiusura della comunità di San Giuseppe Vesuviano, suor Emilia è stata trasferita a Bassano del Grappa (Casa Gerosa RSA delle Suore di Maria Bambina) dove ha vissuto gli ultimi anni della vita consumando lentamente le sue forze fino alla morte che è avvenuta il mattino del 5 gennaio 2025 a 89 anni di età.
Di carattere sereno e cordiale la ricordiamo come consorella umile e servizievole. La gente l’ha stimata come persona generosa, semplice, attenta agli altri, soprattutto ai malati.
Carissima suor Emilia, grazie per la testimonianza di vita nell’umile servizio ai Giuseppini del Murialdo e alle tue consorelle. E ora dal Cielo, prega per noi e per coloro che sulla terra hai tanto amato. Riposa in pace.
Suor Orsola
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ALLA CASA DEL PADRE
Carissimi confratelli e tutti voi della Famiglia del Murialdo Abbiamo ricevuto con sorpresa e tristezza la notizia della morte di Papa Francesco. La sua persona, le sue parole, i suoi gesti ci erano compagni di vita e lo sono stati fino alla fine. Proprio ieri, il giorno di Pasqua, lo abbiamo visto ancora condividere con tutti la gioia della Risurrezione e augurare la Pace al mondo intero. È stato per noi il Papa del centocinquantesimo di fondazione della Congregazione. Ricordiamo alcune delle sue parole di stimolo per essere fedeli al carisma del fondatore: “Vi auguro di approfondire, alla scuola del Fondatore, l’arte di cogliere le esigenze dei tempi e di provvedervi con la creatività dello Spirito Santo. Vi raccomando in particolare i più giovani, i quali, oggi più che mai, hanno bisogno di testimoni credibili. Nel vostro ministero lasciatevi guidare dall’esempio mite e concreto di san Giuseppe” (2 marzo 2022). Credo che molti confratelli e laici ricordino il suo sorriso, le sue parole e il saluto personale nella chiusura dell’anno giubilare durante l’incontro con la Famiglia del Murialdo, avvenuto nella Sala Clementina in Vaticano, il 17 marzo 2023. Parlandoci del Murialdo ci ha detto: “Dio mi ama. Che gioia! […] Non si dimentica mai di me, mi segue e mi guida sempre!”. Lasciarsi amare da Dio: questo è stato il segreto della sua vita e del suo apostolato. Non solo amare, no, lasciarsi amare. Quella passività della vita consacrata, che cresce nel silenzio, nella preghiera, nella carità e nel servizio. E l’invito vale anche per noi: lasciamoci amare da Dio per essere testimoni credibili del suo amore; lasciamo che sia sempre più il suo amore a guidare i nostri affetti, pensieri e azioni”. E ha continuato: “il Murialdo ha saputo poi cogliere il valore del laicato nella vita e nell’apostolato del Popolo di Dio. Vi invito a coltivare la sua stessa passione e il suo stesso coraggio: insieme, laici, religiosi e religiose, su strade condivise, di discernimento e di lavoro, per essere artigiani di giustizia e di comunione”. Grazie, Papa Francesco, per essere stato così vicino alla gente e in particolare ai poveri. Esortiamo tutti ad una preghiera di riconoscenza per il suo servizio alla Chiesa e a tutto il mondo. Invito tutte le comunità a celebrare una Santa Messa in suffragio di Papa Francesco, affidandolo alle mani di Dio. “Siamo nelle mani di Dio, siamo in buone mani”. Un cordiale saluto. P. Nadir Poletto, csj Padre Generale
22 Aprile 2025

PASQUA: CRISTO È RISORTO!
"La risurrezione del Signore è la nostra speranza” (Agostino) Dall’alba di Pasqua una nuova primavera di speranza investe il mondo; da quel giorno la nostra risurrezione è già cominciata, perché la Pasqua non segna semplicemente un momento della storia, ma l’avvio di una nuova condizione: Gesù è risorto non perché la sua memoria resti viva nel cuore dei suoi discepoli, bensì perché Egli stesso viva in noi e in Lui possiamo già gustare la gioia della vita eterna. Oggi la Chiesa canta “il giorno che ha fatto il Signore” ed invita alla gioia. Oggi la Chiesa prega, invoca Maria, Stella della Speranza, perché guidi l’umanità verso il porto sicuro della salvezza che è il cuore di Cristo, la Vittima pasquale, l’Agnello che “ha redento il mondo”, l’Innocente che “ha riconciliato noi peccatori col Padre”. A Lui, Re vittorioso, a Lui crocifisso e risorto, noi gridiamo con gioia il nostro Alleluia ! (Benedetto XVI)
20 Aprile 2025

TRIDUO PASQUALE: SABATO, LA VIGILIA!
Il Sabato Santo, la Vigilia di Pasqua, è caratterizzato dal silenzio e dal raccoglimento dopo la morte di Gesù Cristo che adesso giace nel Santo Sepolcro. Nelle Chiese le luci e le candele sono spente, gli altari spogli, senza fiori. Importante nella celebrazione pasquale è la Veglia serale che acquista il valore simbolico dell’attesa della Resurrezione di Cristo. Buona Vigilia di Pasqua 2025
19 Aprile 2025
