La lettera del padre generale


  • 26 October 2021

            CONFERENZA INTERPROVINCIALE

Dal 29 ottobre al 7 novembre 2021 si svolgerà a San Giuseppe Vesuviano, presso la nostra opera, la Conferenza Interprovinciale.

E’ un incontro che ha un significato particolare: cade a metà del sessennio 2018-2024, si tiene in un tempo segnato dalla pandemia, vuole essere un rilancio delle prospettive che il Capitolo Generale XXIII ha consegnato alla nostra famiglia religiosa e alla Famiglia del Murialdo.

Per questi motivi parteciperanno alla Conferenza Interprovinciale oltre ai confratelli del consiglio generale e ai superiori delle varie circoscrizioni, altri confratelli e laici in rappresentanza di tutti i confratelli e della stessa Famiglia del Murialdo, realizzando in questo modo una riflessione come Famiglia del Murialdo.

Anche se la situazione di pandemia, pur meno pesante di qualche mese fa, condiziona ancora, non si è voluto ulteriormente rimandare questo appuntamento previsto per ogni anno.

Chiedo a tutti i confratelli e a tutti i membri della Famiglia del Murialdo di accompagnare con la preghiera il lavoro di questa assemblea augurando che, grazie ad una esperienza di vera sinodalità, si possano trarre delle indicazioni operative per rendere realizzabili le indicazioni capitolari.

Mi permetto di invitare tutte le comunità a recitare insieme ogni giorno la preghiera per la Congregazione e per la Famiglia del Murialdo, secondo questa intenzione.

Scrivo questa lettera nel giorno 26 ottobre, data che ricorda la nascita del Murialdo, perché a san Giuseppe e a lui affido in modo particolare questa Conferenza Interprovinciale.

La sera del 6 novembre, quindi ormai a conclusione della Conferenza Interprovinciale, nel santuario di San Giuseppe Vesuviano 6 confratelli professeranno in perpetuo. Un dono e una grazia, ma anche per tutti un forte richiamo a vivere con fedeltà e perseveranza la nostra consacrazione al Signore.

Grazie della vostra attenzione e della vostra preghiera.

p. Tullio Locatelli

padre generale

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Messaggio di Papa Francesco al capitolo generale della CSJ

Al Reverendo P. Tullio LOCATELLI Superiore generale della Congregazione di San Giuseppe del Murialdo     Nell’approssimarsi della celebrazione del XXIV Capitolo generale della vostra famiglia religiosa, desidero far giungere a Lei e ai Confratelli la mia paterna vicinanza, assicurando la preghiera in tale momento di comunione fraterna e di riflessione. L’evento capitolare è l’occasione in cui lo Spirito Santo suscita nei cuori gratitudine al Signore per i doni che ha elargito e incoraggia tutti ad accogliere le inevitabili complessità che il tempo riserva, con fede e fiducia in Dio che, “così buono, così pwiente, così generoso”, come amava dire il Fondatore, agisce sempre in maniera sorprendente attraverso uomini e donne scelti per essere un faro di luce nelle tenebre del mondo. Ne è prova la storia della Congregazione, nata da1l’ispirazione profetica di San Leonardo Murialdo, che ha saputo cogliere nelle necessità dell’epoca l’esigenza di dedicare il suo Ministero all’educazione cristiana ed intellettuale dei giovani, specialmente degli orfani e di quelli piu disagiati, per garantire loro un inserimento nell’ambito del lavoro. Se consideriamo i mutamenti sociali odierni, come Chiesa percepiamo l’importanza di prendere con urgenza decisioni lungimiranti per il futuro delle nuove generazioni. Pertanto anche Voi, presenti nel vasto campo della pastorale missionaria, siete chiamati ad affrontare le attuali sfide con atteggiamento positivo e confidente facendovi prosslmi con dedizione. Penso dunque al compito di educatori e di consacrati che avete liberamente donato la vita a Cristo e per la Sua Chiesa: ebbene, ravvivate la passione per il Vangelo, portate consolazione e pace a chi è nella prova, esortate cori “tenerezza e carità”, e abbiate cura di quanti sono segnati dalla sofferenza, perché possano scorgere in Voi lo sguardo amorevole del Padre che «asciuga le lacrime su ogni volto» (cfr. I8 25). “Carità è guardare e dire il bello di ognuno, perdonare di cuore, avere serenità di volto, affabilità, dolcezza...”; sono parole che ben esprimono l’eredità spirituale di San Leonardo Murialdo da accogliere e trasmettere con benevolenza, in quanto custodi premurosi di Cristo nei fratelli, miti e obbedienti sull’esempio del Santo Patriarca, ehinandoVi sulle ferite del Redentore, presente e vivo nelle piaghe dell’umanità d’oggi, affinché, secondo il Santo sacerdote torinese, «ne perdantur» (Epistolario V, 2156 e 2187). Come ho ricordato nella Lettera Apostolica Patria corde, «tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà» (Lett. Ap., 8 dicembre 2020). Con questi sentimenti, imparto a ciascuno di Voi e all’intera famiglia murialdina la mia Benedizione, affidandoVi alla materna intercessiorie della Vergine Maria, «Madre nostra, ...] la piu amante, la più affettuosa delle madri» e a San Giuseppe suo castissimo sposo, e chiedendoVi di continuare a pregare per me. Fraternamerite Papa Francesco   Roma, da San Giovanni in Laterano, 19 marzo 2024 Solerinità di San Giuseppe sposo della B.V.M. e Patrono della Chiesa Universale


23 March 2024

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