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FAMILIA DE MURIALDO

Las relaciones también se cultivan a través de la comunicación. Este espacio quiere ser una voz amiga donde podamos expresar nuestros pensamientos, contar proyectos y comunicar actividades y las últimas noticias. Un lugar de información que, esperamos, pronto se convertirá en un buen hábito de lectura.

PRE ASSEMBLEA DELLA FdM

Pre-assemblea della FdM Casa Generalizia – Roma, 4 a 8 giugno 2025     Dal mercoledì 4 alla domenica 8 giugno, si è tenuto, alla casa generalizia dei giuseppini del Murialdo, la pre-assemblea della famiglia carismatica murialdina: la “Famiglia del Murialdo”. Con rappresentanti laici/che e consacrati/e di tutte le circoscrizioni, provenienti dalle diverse nazioni dove c’è la FdM, si ha cercato di riprendere la lunga e bella storia avuta finora nella nostra famiglia carismatica, cominciata più di quaranta anni fa, dello sviluppo e maturazione raggiunto in questo tempo e delle sfide che si attendono nel domani. Abbiamo nominato questo nostro incontro come: “pre-assemblea”, perché lo consideriamo un passo importante verso la futura “Assemblea Costituente della Famiglia del Murialdo” a realizzarsi nel 2028, nel 200 anniversario della nascita di San Leonardo Murialdo, che si terrà insieme a un grande incontro di tutta la nostra famiglia carismatica murialdina. La FdM è una realità in crescita, e come ogni organismo che si sviluppa ha bisogno di attenzione, coltivo e tanta cura perché possa raggiungere una maturità piena e portare molti frutti. Siamo consci che il dono del carisma dato dallo Spirito alla Chiesa attraverso il Murialdo non solo non si ha spento ma è in constante crescita per il servizio del Regno. Laiche e laici del Movimento Laicale Murialdino nascente, consacrate Murialdine, consacrati Giuseppini e laiche consacrate dell’Istituto Secolare Murialdo vogliamo camminare insieme, sinodalmente in questa nuovo tempo della Chiesa come Peregrini di Speranza.


10 June 2025

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6° giorno settimana vocazionale

Intendono seguire più da vicino Cristo casto, povero,obbediente [...] (Cost. 1) Continuiamo questo cammino alla scoperta e riscoperta della nostra vocazione battesimale alla sequela di Cristo. Ieri abbiamo scoperto la nostra vocazione come animata, bagnata dall’amore che Dio ci dona, oggi vediamo come questa sia un vero e proprio appello a seguire lui nel fratelli. Dagli Scritti del Murialdo: Oh, qual grazia immensa è la vocazione religiosa! È Dio che ti ha chiamato, Dio che ti ha scelto, Dio che ti vuole tutto suo. Non sei tu che hai fatto questo passo: è Lui che ti ha preceduto, ti ha amato per primo, ti ha preso per mano e ti ha condotto. Ricordalo sempre: la tua vocazione è amore, tutto amore.Non ti ha scelto perché sei il migliore, ma perché ti ama. Ti ha visto debole e ha voluto sostenerti, ti ha visto povero e ha voluto arricchirti. Non guardare i tuoi difetti, non scoraggiarti se sei imperfetto: guarda a Gesù, che ti ha voluto con sé, nella sua vigna, nella sua casa, per sempre.E che farai tu per Lui? Amerai, servirai, donerai la tua vita giorno per giorno, con gioia, anche nella fatica. La tua vocazione è cammino, non perfezione subito. Ma chi camminacon amore è già nella volontà di Dio. lasciati incontrare nel nostro cuore, perché possiamo sentire il tuo amore per noi,il grido dei nostri fratelli, la chiamata ad una vita nuovala sorgente della nostra missione, la via della nostra felicità vera. Donaci la grazia Dio, di gustare il tuo amore perché lo incarniamo nella nostra vita. 


09 May 2025

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5° giorno settimana vocazionale

Animati dalla carità che lo Spirito infonde nel loro cuore. (Cost. 1 ) Continuiamo questo cammino alla scoperta e riscoperta della nostra vocazionebattesimale alla sequela di Cristo, che ci spinge ad uscire fuori di noi stessi, verso glialtri, verso le comunità in cui viviamo, verso i giovani, sull’esempio di San LeonardoMurialdo. Mettiamoci in cammino e cogliamo l’invito ad essere pellegrini: il suo amore cifa da stella cometa, la nostra libera volontà ci permette di camminare dietro di lui perchésiamo animati dal suo amore che ci dona una vista nuova. Dagli Scritti del Murialdo (IV, pp. 287-289) Bartimeo è cieco; anche noi non vedevamo la sorte di chi è chiamato da Gesù. Bartimeomendicava: anche noi eravamo poveri. Bartimeo gridava: «Gesù, Figlio di Davide! Gesùfiglio di Giuseppe!». Gesù lo chiama. I presenti gli dicono: «Coraggio! Alzati, ti chiama». EBartimeo, gettato via il suo povero mantello, saltò su, andò da Gesù che lo chiamava. Gesù gli dice: «Che cosa vuoi che io ti faccia?». Rispose: «Che io veda!». Signore, che io veda la mia miseria, che io veda la vanità del mondo, delle ricchezze edegli onori, che io veda la preziosità della vocazione religiosa! Gesù dice al cieco:«Va’, la tua fede ti ha salvato». Continua san Marco: «E subito vide e seguivaGesù lungo la strada», e san Luca aggiunge: «Glorificando Dio» (Lc 18,43).  La vocazione è un dono che Dio ci offre per essere pienamente felici in Lui, con noistessi e i fratelli; è un incontro d’amore. Una domanda che lui ci rivolge e che, come nelVangelo, trova nella comunità uno strumento che a lui ci avvicina. La chiamata di Dio èuna chiamata che nasce nell’amore, si comunica nell’amore e significa amore, in modopersonale per ciascuno. A noi spetta il coraggio di sentirlo, di seguirlo “Coraggio! Alzati,ti chiama!”; è l’amore, attraverso lo Spirito, che ci anima!


08 May 2025

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3° giorno settimana vocazionale

Rispondono all’amore di Dio donandosi totalmente a Lui [...](Cost. 1) Riprendiamo questo cammino di scoperta e riscoperta della nostra vocazione cristiana e carismatica in questa Famiglia religiosa partendo dall’esperienza di amore personale, misericordioso, gratuito, tenero, attuale che Dio ha per ciascuno di noi, così come l’ha vissuto il nostro Leonardo. Proprio quest’amore è la sorgente della nostra speranza nel cammino che intraprendiamo insieme verso e con i giovani. Dal Testamento Spirituale di San Leonardo Murialdo «Dio mi ama. È vero! Dio mi ama. Che gioia! Che consolazione! Egli miama di un amore così grande, così perfetto che è uguale a lui, infinito,eterno... Dio mi ama dunque con amore infinito! Ah, quanto è grandel’amore di Dio per me! Ed io che amore non dovrei avere per lui? Dovrei amarlo con amore infinito! Ma io non posso avere un amore così grande; il miocuore non ne è capace... Io ti amerò, o mio Dio, almeno con tutto me stesso. tu mi ami contutto te stesso, ed io, io ti amo con tutto me stesso. Ma tu sei infinito ed io sono tantopiccolo e assai limitato, ma colui che dona tutto, dona tutto quello che può e tu seicontento; io ti dono dunque, o mio Dio, tutto in contraccambio di tutto». Proprio come il Murialdo, anche noi oggi proviamo a ricordare quell’amore che Dio ha per noi, così come siamo, nelle nostre fragilità e nelle nostre potenzialità. Dio ti ama, non dimenticarlo mai. Allora, per elevare la nostra gioia al Signore, la nostra preghiera di gratitudine per il suo amore che ci accompagna sempre e di fronte al quale non dobbiamo sentirci che grati e felici. Eleviamo a Dio la nostra lode e fermiamoci a sentire quel profumo di casa, di dolcezza e tenerezza che ci ricorda, ora e sempre, che siamo amati, siamo redenti, siamo salvati. Per questo possiamo sperare. 


06 May 2025

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METTIAMOCI IN CAMMINO!

SPERANZE E VOCAZIONE NELLA FAMIGLIA DEL MURIALDO: METTIAMOCI IN CAMMINO!  Come ci ricorda il Magistero della Chiesa, “ogni vocazione cristiana trova il suo fondamento nell'elezione gratuita e preveniente da parte del Padre «che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo». Essa però non viene mai elargita fuori o indipendentemente dalla Chiesa, ma passa sempre nella Chiesa e mediante la Chiesa, perché, come ci ricorda il Concilio Vaticano II, «piacque a Dio di santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse nella verità e santamente lo servisse»” (Pastores Dabo Vobis, n. 35). D'altro canto, PapaFrancesco, nel suo messaggio per la Giornata Mondiale delle vocazioni di quest'anno, ci ricorda che “il raccoglimento permette di comprendere che tutti possiamo essere pellegrini di speranza se facciamo della nostra vita un dono, specialmente al servizio di coloro che abitano le periferie materiali ed esistenziali del mondo. Chi si mette in ascolto di Dio che chiama non può ignorare il grido di tanti fratelli e sorelle che si sentono esclusi, feriti, abbandonati. Ogni vocazione apre alla missione di essere presenza di Cristo là dove più c’è bisogno di luce e consolazione. In particolare, i fedeli laici sono chiamati ad essere “sale, luce e lievito” del Regno di Dio attraverso l’impegno sociale e professionale”. Allora, carissimi fratelli e sorelle, come famiglia di Dio, abbiamo l‘impegno di pregare per le vocazioni nella congregazione, affinché Dio possa sostenere ciò che abbiamo e chiamare gli altri ad aggiungersi a noi per annunciare la sua parola. Ispirati da questi pensieri, con il tema del Giubileo “la speranza non delude” e con l’aiuto di questi schemi di preghiera preparati per questa settimana vocazionale, siamo invitati a pregare intensamente per tutte le vocazioni esistenti nella Famiglia del Murialdo. Mettiamoci in cammino e diciamo al padrone della messe di mandare operai nella sua messe (Lc 10,2). SPERANZE E VOCAZIONE NELLA FAMIGLIA DEL MURIALDO: METTIAMOCI IN CAMMINO! Ti preghiamo, Signore, perché continui ad assistere e arricchire la tua Chiesa con il dono delle vocazioni. Ti preghiamo perché molti vogliano accogliere la tua voce e rallegrino la tua Chiesa con la generosità e la fedeltà delle loro risposte. Ti preghiamo, Signore, per i tuoi vescovi, i sacerdoti, i diaconi e tutti i laici che svolgono un ministero nella comunità cristiana. Ti preghiamo, Signore, per coloro che stanno aprendo il loro animo alla tua chiamata: la tua Parola li illumini, il tuo esempio li conquisti, la tua grazia li guidi. Ascolta, o Signore, questa nostra preghiera, e per intercessione di Maria, Madre della Chiesa, madre tua e nostra, esaudiscila con amore. Amen. 


04 May 2025

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Settimana “Luminată” a Roman! (23 -27 aprile)

 Settimana  “Luminată” a Roman! (23 -27 aprile) Una settimana di vivace e giovane allegria nello stile del Murialdo ed in ricordo di Papa Francesco.  Tre momenti importanti. Un campionato di calcio per ricordare i 125 della morte del Murialdo. Un centinaio di giovani liceali hanno dato vita a ben 20 partite disputate con grinta, mettendocela tutta, ma anche in uno stile di rispetto reciproco. Possiamo dire che hanno messo in pratica le raccomandazioni di Papa Francesco, sostenitore e amante dello sport: Lo sport come occasione di educazione, dialogo, inclusione, e gioco di squadra.   I nostri cento giovani calciatori appartenenti a diverse confessioni religiose (ortodossi, cattolici, pentecostali..) e di diversi ambiti sociali (medio-basso, rom..) hanno dato prova di spirito sportivo, educazione e rispetto reciproco  Negli stessi giorni di clima sportivo, a volte acceso, si sono svolti  anche degli allenamenti e partite di Volley per ragazze/i sotto l’attenta presenza di una professoressa di sport e allenatrice.  Non ultima proposta per vivere bene questa settimana “Luminată” come si dice qui in Romania, è stata l’uscita dei nostri scout  “Seniores” di  “ Murialdo into the wild” per il loro consueto-annuale campus di formazione. La loro meta nella zona di Șuncuiuș  (Oradea) ha incluso anche ben 20 chilometri del “Camino de România” come parte del pellegrinaggio di Santiago de Compostela. Da segnalare, bella coincidenza, che questa sezione del Camino de Santiago de Compostela  è stata iniziata dopo la visita , nel 2019, di Papa Francesco in Romania.


01 May 2025

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ALLA CASA DEL PADRE

     Carissimi confratelli  e tutti voi della Famiglia del Murialdo  Abbiamo ricevuto con sorpresa e tristezza la notizia della morte di Papa Francesco. La sua persona, le sue parole, i suoi gesti ci erano compagni di vita e lo sono stati fino alla fine. Proprio ieri, il giorno di Pasqua, lo abbiamo visto ancora condividere con tutti la gioia della Risurrezione e augurare la Pace al mondo intero.  È stato per noi il Papa del centocinquantesimo di fondazione della Congregazione. Ricordiamo alcune delle sue parole di stimolo per essere fedeli al carisma del fondatore: “Vi auguro di approfondire, alla scuola del Fondatore, l’arte di cogliere le esigenze dei tempi e di provvedervi con la creatività dello Spirito Santo. Vi raccomando in particolare i più giovani, i quali, oggi più che mai, hanno bisogno di testimoni credibili. Nel vostro ministero lasciatevi guidare dall’esempio mite e concreto di san Giuseppe” (2 marzo 2022).  Credo che molti confratelli e laici ricordino il suo sorriso, le sue parole e il saluto personale nella chiusura dell’anno giubilare durante l’incontro con la Famiglia del Murialdo, avvenuto nella Sala Clementina in Vaticano, il 17 marzo 2023. Parlandoci del Murialdo ci ha detto: “Dio mi ama. Che gioia! […] Non si dimentica mai di me, mi segue e mi guida sempre!”. Lasciarsi amare da Dio: questo è stato il segreto della sua vita e del suo apostolato. Non solo amare, no, lasciarsi amare. Quella passività della vita consacrata, che cresce nel silenzio, nella preghiera, nella carità e nel servizio. E l’invito vale anche per noi: lasciamoci amare da Dio per essere testimoni credibili del suo amore; lasciamo che sia sempre più il suo amore a guidare i nostri affetti, pensieri e azioni”. E ha continuato: “il Murialdo ha saputo poi cogliere il valore del laicato nella vita e nell’apostolato del Popolo di Dio. Vi invito a coltivare la sua stessa passione e il suo stesso coraggio: insieme, laici, religiosi e religiose, su strade condivise, di discernimento e di lavoro, per essere artigiani di giustizia e di comunione”.  Grazie, Papa Francesco, per essere stato così vicino alla gente e in particolare ai poveri. Esortiamo tutti ad una preghiera di riconoscenza per il suo servizio alla Chiesa e a tutto il mondo.  Invito tutte le comunità a celebrare una Santa Messa in suffragio di Papa Francesco, affidandolo alle mani di Dio. “Siamo nelle mani di Dio, siamo in buone mani”.  Un cordiale saluto.  P. Nadir Poletto, csj  Padre Generale 


22 April 2025

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Ricordando Fratel Alberto Mazzola

Dalla comunità di Pinerolo.... Caro Alberto, la tua comunità parrocchiale che tu hai tanto amato è ancora incredula che tu abbia così rapidamente raggiunto il Padre che hai degnamente servito in questa chiesa. Certamente tutta la tua comunità parrocchiale non potrà dimenticare con gratitudine la tua instancabile presenza anche con un semplice ma tenero saluto. Prima di tutte le celebrazioni eucaristiche eri sempre sulla soglia della sagrestia a salutare tutti quelli che incontravi. Indimenticabili sono le numerose feste dove orgogliosamente portavi vino e intere forme di formaggio che acquistavi dai tuoi fornitori di fiducia, ogni festa era occasione per divertirci e scherzare insieme. Molte generazioni non potranno dimenticare la tua instancabile presenza in oratorio specialmente nei mesi estivi dove con allegria e spensieratezza venivi a rallegrale i pomeriggi in segreteria, ma anche le numerose trasferte in giro per le opere dei giuseppini in Italia dove ci accompagnavi con zelo e costanza. Fin dai primi mesi in cui sei stato assegnato alla comunità di Pinerolo ti sei fatto conoscere da tutte le realtà parrocchiali e in particolare dagli scout con i quali hai condiviso innumerevoli esperienze portando la tua esperienza maturata negli altri gruppi, in particolare nella comunità Rossano. La strada fatta insieme ha lasciato dei segni positivi in tutti noi, come dimostrano i tanti visi amici che sono venuti a salutarti ieri ed oggi. Hai camminato con i clan con il tuo inseparabile alpenstock, hai giocato con i lupetti ed erano felici di avere un Kaa così speciale! Abbiamo sempre apprezzato la tua determinazione a volerci essere ovunque si andasse anche solo per la santa Messa, nonostante tutte le difficoltà nello spostamento. Continueremo ancora a lungo ad aggiungere una sedia per il nostro fratel Alberto! In queste poche righe è impossibile ripercorrere tutte le bellissime occasioni in cui abbiamo potuto stare con te anche nei consigli parrocchiale e d’oratorio. Di una cosa siamo certi: che siamo grati al Signore per averci donato un amico un fratello e un padre come te, dirti grazie non basta ma confidiamo nella tua amorevole intercessione presso il Padre per questa nostra comunità di Pinerolo che, come insegna il fondatore della congregazione che tu hai amato e servito san Leonardo Murialdo, fa che il Signore ci accompagni con amore tenero e Misericordioso nell’affrontare ogni sfida. Caro Alberto, tu ci hai voluto bene e anche noi te ne abbiamo voluto molto, sei stato importante per la nostra comunità intera e per le nostre singole vite. E ora che sei col Signore che hai amato e servito per tutta la vita, continua a vegliare su di noi   Grazie Alberto!!!!


05 April 2025

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"STRAORDINARIO NELL' ORDINARIO"

LETTERA DEL PADRE GENERALE AI CONFRATELLI GIUSEPPINI “Straordinario nell’ordinario” 125 anni dalla morte di San Leonardo Murialdo 30 marzo 1900 – 30 marzo 2025 Cari fratelli tutti, Il 30 marzo 2025 è un giorno speciale per la nostra famiglia perché coincide con i 125 anni dalla morte del nostro fondatore San Leonardo Murialdo. E’ un giorno da ricordare e celebrare in tutte le nostre comunità religiose e laicali. In questa occasione voglio ritornare su quello che ha detto il Papa San Paolo VI nel giorno della canonizzazione del Murialdo, avvenuta il 3 maggio 1970, definendolo “straordinario nell’ordinario”. In che cosa consiste la sua straordinarietà e come ha vissuto la sua vita nell’ordinarietà? Il centro di tutta la sua esistenza è stato l’amore di Dio. Il testo più significativo per cogliere la ricerca della santità nel Murialdo, espressa nella relazione di amore con Dio, è il brano del suo Testamento: “Dio mi ama. È vero! Dio mi ama. Che gioia! Che consolazione! Egli mi ama di un amore così grande, così perfetto che è uguale a lui, infinito, eterno, perché in Dio non c’è nulla di ineguale. Non c’è il più o il meno; tutto ciò che c’è in Dio è Dio: grande, immenso, eterno, infinito come Dio. Dio mi ama, dunque, d’un amore infinito (Test., pp. 167, 169). Fronte all’immensità dell’amore di Dio, Murialdo si sente piccolo, incapace di rispondere a questo infinito amore del Signore. E’ straordinario nell’ordinario nella vita di preghiera. Scrive don Eugenio Reffo sul Murialdo, uomo di preghiera: “fu uomo d'azione e di preghiera, e più ancora di preghiera che di azione... Nei trentaquattro anni, nei quali convisse con noi, egli si dimostrò subito da principio, e poi ogni volta più, uomo di preghiera: non tralasciava per pregare il compimento degli altri doveri, ma l’opera sua accompagnava e santificava con la preghiera, pregando di notte, quando non lo poteva fare di giorno, sacrificando il proprio riposo al bisogno di pregare” (Reffo, Vita, pp. 256-257). Credo che essere figli del Murialdo significhi imitarlo nella sua vita ricca di attività e di preoccupazioni per i giovani poveri del suo tempo, eppure ricca di preghiera. Questo dice quanto fosse grande e profondo l’amore del Murialdo per il Signore che lo sosteneva nella missione. E’ straordinario nell’ordinario nell’educazione dei giovani. Lo stupore e la meraviglia del Murialdo per un Dio che ha continuato ad amarlo, lo porta all’ammirazione per il medesimo amore che Dio riversa sui giovani poveri. Dedicò tutta la sua vita all’educazione religiosa, umana e professionale dei giovani. E’ da far notare che tra tutta la gioventù, egli scelse quella della periferia. Nel 1869 il Murialdo così si esprimeva: “Poveri e abbandonati: ecco i due requisiti che costituiscono un giovane come uno dei nostri e quanto più povero e abbandonato, tanto più è dei nostri” (Scritti, V, p. 6). Dio ci parla nei giovani, specialmente poveri e abbandonati; essi sono per noi un luogo teologico; attraverso di loro Egli ci interpella per aprire nuovi cammini di speranza. Murialdo fu straordinario nell’ordinarietà della vita perché è stato attento alle relazioni umane con tutti, con i confratelli, i laici, i collaboratori e i giovani. In tutti i settori in cui Murialdo si è impegnato, dimostrava quanto fosse naturale per lui riconoscere, suscitare e valorizzare i laici nella Chiesa. Così un giorno egli rivolgeva la parola ai maestri assistenti del Collegio Artigianelli: “Facciamo da parte nostra tutto come se tutto dipendesse da noi; è Dio che fa il bene, ma esige come condizione che noi lavoriamo, seminiamo, facciamo quanto possiamo; e poi preghiamo, preghiamo” (Scritti, V, p. 65). Il XXIV CG riconosce come una grande ricchezza che la responsabilità della nostra missione educativa risieda nella Famiglia del Murialdo. Per concludere, voglio ricordare quello che il Papa Paolo VI ha detto di lui nel giorno della canonizzazione: “Non solo è vivo e glorioso in cielo, ma è anche nostro compagno e modello nel pellegrinaggio sulla terra e nel tempo”. Il giubileo che stiamo vivendo ci invita a essere “Pellegrini di Speranza”, il che implica un viaggio sia spirituale che apostolico, e per noi giuseppini e per tutta la Famiglia del Murialdo significa camminare verso una maggiore consapevolezza della presenza di Dio che è amore nella vita quotidiana e un impegno a vivere secondo il carisma ricevuto dal Murialdo, preghiamo che per sua intercessione, anche noi possiamo metterci nel cammino della santità. Auguro a tutti una buona celebrazione dei 125 anni della nascita in cielo del Murialdo. Con affetto e cordialità. Roma, 28 marzo 2025 P. Nadir Poletto, csj


30 March 2025

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FESTA DI SAN GIUSEPPE A VICENZA

Un cortile tutto per noi… Una giornata veramente speciale… Credo che, per il Patronato Leone XIII di Vicenza, quella di mercoledì 19 Marzo 2025 sia stata una di quelle mattinate da segnare sul calendario. Anche i più anziani tra noi non ricordavano una giornata in cui il cortile del patronato non fosse solo un parcheggio per le tante automobili di chi opera al suo interno, ma potesse essere uno spazio tutto disponibile per i ragazzi della scuola primaria e i giovani della SFP per sfidarsi e divertirsi nei giochi più diversi… E invece così’ è stato…. Sin dalle prime ore della mattinata i più piccoli si sono sfidati giocando a Roverino, palla avvelenata, calcio da seduti…, correndo su è giù per il cortile e riempiendolo dei colori e delle urla tipiche dei bambini fino a metà mattina quando sono scesi i giovani della scuola professionale, che nel frattempo avevano vissuto le prime ore a scuola…. E lì, tutti insieme, in un grande cerchio abbiamo ricordato come s. Leonardo proprio in quel giorno, 152 anni prima aveva dato vita alla Congregazione di S. Giuseppe, per prendersi cura dei ragazzi e dei giovani più bisognosi. E poi ricordando proprio la figura di S. Giuseppe, uomo mite, capace di accogliere e fare spazio, abbiamo insieme invocato il dono della pace per il mondo intero formando insieme la parola pace sul nostro grande cortile… E poi via a fare una buona merenda fatta di brioche e pane e nutella…. E mentre i piccoli tornavano in classe i più grandi si sono sfidati al tiro alla fune, a scacchi, a calcio balilla e a tanti altri giochi… Insomma una mattinata in cui il Patronato, più di altre volte, è stato luogo in cui GIOCARE, IMPARARE E PREGARE… Che meraviglia!!! Credo che S. Giuseppe e il Murialdo dal cielo si siano veramente divertiti e abbiano fatto il tifo per questa iniziativa. Ma la festa poi è continuata domenica 23 marzo, in cui abbiamo celebrato la S. Messa assieme a tutti gli amici del Patronato, con i bambini e le famiglie della Primaria, ricordando S. Giuseppe e facendo festa a tutti i papà. Che dire? Non ci resta che ripetere l’esperienza perché i ragazzi possano sempre sentire e vivere il Patronato come casa loro e poter trovare spazi per Giocare, Imparare e Pregare.


20 March 2025

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Il primo di 36 grandi eventi...

Il primo dei 36 grandi eventi previsti per l’Anno Santo si terrà dal 24 al 26 gennaio: il Giubileo del mondo della comunicazione. Un appuntamento che vedrà radunati a Roma giornalisti, operatori dei media, dirigenti e direttori di testata, videomaker, grafici, copywriter, pr, social media manager, tecnici audio e video, tipografi, informatici… L’evento, che vedrà il momento culminante nella mattina di sabato 25 con il pellegrinaggio alla Porta Santa della basilica di San Pietro, si aprirà alle 17.30 di venerdì 24 con un momento di accoglienza dei pellegrini da parte della diocesi di Roma, nella basilica di San Giovanni in Laterano: una veglia penitenziale guidata da padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi, e poi la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale vicario Baldo Reina, in occasione della festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. La giornata di sabato inizierà alle 7.30 con il pellegrinaggio alla Porta Santa di San Pietro, seguito da un coffee break di benvenuto nell’atrio dell’Aula Paolo VI. A seguire, si terrà l’incontro culturale “In dialogo con Maria Ressa e Colum McCann”. Mario Calabresi, già direttore di importanti quotidiani, modererà il confronto con la giornalista filippina, Premio Nobel per la Pace nel 2021, e lo scrittore irlandese, autore, tra gli altri romanzi, di Apeirogon. La sessione continuerà con una performance musicale del maestro Uto Ughi. Alle 12.30 l’udienza, sempre in Aula Paolo VI, con Papa Francesco. Nel pomeriggio del sabato i partecipanti all’evento giubilare prenderanno parte a una serie di eventi culturali e spirituali, in vari luoghi di Roma e in diverse lingue, dal titolo “Dialoghi con la città”. Nel Palazzo Lateranense, ad esempio, alle 15.30, per iniziativa della diocesi di Roma è in programma l’incontro “Il giornalismo come missione” con Leonard Ray Teel, professore emerito di Comunicazione. Domenica 25 gennaio alle 9.30 la Santa Messa della "Domenica della Parola di Dio" presieduta dal Santo Padre nella Basilica di San Pietro.


23 January 2025

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Ricordando suor Emilia (Murialdina)

   Emilia Zandarin è nata a Campodarsego (Padova) il 21 settembre 1935 da papà Antonio e mamma Ghion Genoveffa. Ha un fratello e quattro sorelle di cui una, Agostina, è consacrata al Signore nella congregazione delle Agostiniane.  Cresciuta in una famiglia di profondi valori cristiani all’età di trent’anni entra nella congregazione delle Suore Murialdine per il periodo di formazione a San Giuseppe Vesuviano. Fa la prima professione religiosa il 12 settembre 1967 e la professione perpetua nel 1972.  Ha lavorato come cuoca e guardarobiera in diverse comunità: a Montecchio tre anni, a Mirano (Venezia) cinque anni, a Rivoli (Torino) dieci anni, un anno a Roma via degli Etruschi e da settembre 1988 fino a giugno 2022, per 34 anni consecutivi, è stata a San Giuseppe Vesuviano dove, oltre i lavori domestici, si è dedicata alla catechesi dei bambini in preparazione alla prima comunione e, come ministro della comunione, aveva una delicata attenzione agli ammalati visitandoli in famiglia. Nel mese di maggio partecipava con entusiasmo alla recita del rosario nelle case.  Con la chiusura della comunità di San Giuseppe Vesuviano, suor Emilia è stata trasferita a Bassano del Grappa (Casa Gerosa RSA delle Suore di Maria Bambina) dove ha vissuto gli ultimi anni della vita consumando lentamente le sue forze fino alla morte che è avvenuta il mattino del 5 gennaio 2025 a 89 anni di età.  Di carattere sereno e cordiale la ricordiamo come consorella umile e servizievole. La gente l’ha stimata come persona generosa, semplice, attenta agli altri, soprattutto ai malati.  Carissima suor Emilia, grazie per la testimonianza di vita nell’umile servizio ai Giuseppini del Murialdo e alle tue consorelle. E ora dal Cielo, prega per noi e per coloro che sulla terra hai tanto amato. Riposa in pace.  Suor Orsola 


06 January 2025

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