Cappella di San Giuseppe a Partenon (Porto Alegre-Brasile)


  • 07 March 2025

Il 7 marzo 1954, la Cappella di San Giuseppe a Partenon fu elevata a sede della nuova Parrocchia di San Giuseppe di Murialdo, segnando l'inizio dell'opera dei Giuseppini nella capitale del Rio Grande do Sul. Il primo parroco, don Cornélio Todesco, guidò questa missione che trasformò la vita della comunità locale.

La storia inizia nel 1953, quando l'arcivescovo Vicente Scherer accoglie la richiesta dei Giuseppini di fondare un'opera a Porto Alegre. Vila São José, uno dei primi villaggi operai della città, divenne lo scenario di questa missione di fede e di servizio.

Una delle pietre miliari più toccanti è la processione sulla collina della Croce, iniziata nel 1960. Quell'anno, con una croce di 14 metri e 800 chili di peso, la marcia riunì migliaia di fedeli e trasformò l'ex “Morro da Guampa” in un simbolo di promessa, devozione, speranza e benedizione.
Il 19 marzo 1989, la Matriz de São José è stata elevata a Santuario, consolidandosi come luogo di fede e accoglienza, con cinque comunità attive.


 

 

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ALLA CASA DEL PADRE

     Carissimi confratelli  e tutti voi della Famiglia del Murialdo  Abbiamo ricevuto con sorpresa e tristezza la notizia della morte di Papa Francesco. La sua persona, le sue parole, i suoi gesti ci erano compagni di vita e lo sono stati fino alla fine. Proprio ieri, il giorno di Pasqua, lo abbiamo visto ancora condividere con tutti la gioia della Risurrezione e augurare la Pace al mondo intero.  È stato per noi il Papa del centocinquantesimo di fondazione della Congregazione. Ricordiamo alcune delle sue parole di stimolo per essere fedeli al carisma del fondatore: “Vi auguro di approfondire, alla scuola del Fondatore, l’arte di cogliere le esigenze dei tempi e di provvedervi con la creatività dello Spirito Santo. Vi raccomando in particolare i più giovani, i quali, oggi più che mai, hanno bisogno di testimoni credibili. Nel vostro ministero lasciatevi guidare dall’esempio mite e concreto di san Giuseppe” (2 marzo 2022).  Credo che molti confratelli e laici ricordino il suo sorriso, le sue parole e il saluto personale nella chiusura dell’anno giubilare durante l’incontro con la Famiglia del Murialdo, avvenuto nella Sala Clementina in Vaticano, il 17 marzo 2023. Parlandoci del Murialdo ci ha detto: “Dio mi ama. Che gioia! […] Non si dimentica mai di me, mi segue e mi guida sempre!”. Lasciarsi amare da Dio: questo è stato il segreto della sua vita e del suo apostolato. Non solo amare, no, lasciarsi amare. Quella passività della vita consacrata, che cresce nel silenzio, nella preghiera, nella carità e nel servizio. E l’invito vale anche per noi: lasciamoci amare da Dio per essere testimoni credibili del suo amore; lasciamo che sia sempre più il suo amore a guidare i nostri affetti, pensieri e azioni”. E ha continuato: “il Murialdo ha saputo poi cogliere il valore del laicato nella vita e nell’apostolato del Popolo di Dio. Vi invito a coltivare la sua stessa passione e il suo stesso coraggio: insieme, laici, religiosi e religiose, su strade condivise, di discernimento e di lavoro, per essere artigiani di giustizia e di comunione”.  Grazie, Papa Francesco, per essere stato così vicino alla gente e in particolare ai poveri. Esortiamo tutti ad una preghiera di riconoscenza per il suo servizio alla Chiesa e a tutto il mondo.  Invito tutte le comunità a celebrare una Santa Messa in suffragio di Papa Francesco, affidandolo alle mani di Dio. “Siamo nelle mani di Dio, siamo in buone mani”.  Un cordiale saluto.  P. Nadir Poletto, csj  Padre Generale 


22 April 2025

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