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FAMILY OF MURIALDO

Relationships are also cultivated through communication. This space wants to be a friendly voice where we can express our thoughts, tell the projects and communicate the activities and the latest news. A place of information that, we hope, will soon become a good reading habit.

ALLA CASA DEL PADRE

     Carissimi confratelli  e tutti voi della Famiglia del Murialdo  Abbiamo ricevuto con sorpresa e tristezza la notizia della morte di Papa Francesco. La sua persona, le sue parole, i suoi gesti ci erano compagni di vita e lo sono stati fino alla fine. Proprio ieri, il giorno di Pasqua, lo abbiamo visto ancora condividere con tutti la gioia della Risurrezione e augurare la Pace al mondo intero.  È stato per noi il Papa del centocinquantesimo di fondazione della Congregazione. Ricordiamo alcune delle sue parole di stimolo per essere fedeli al carisma del fondatore: “Vi auguro di approfondire, alla scuola del Fondatore, l’arte di cogliere le esigenze dei tempi e di provvedervi con la creatività dello Spirito Santo. Vi raccomando in particolare i più giovani, i quali, oggi più che mai, hanno bisogno di testimoni credibili. Nel vostro ministero lasciatevi guidare dall’esempio mite e concreto di san Giuseppe” (2 marzo 2022).  Credo che molti confratelli e laici ricordino il suo sorriso, le sue parole e il saluto personale nella chiusura dell’anno giubilare durante l’incontro con la Famiglia del Murialdo, avvenuto nella Sala Clementina in Vaticano, il 17 marzo 2023. Parlandoci del Murialdo ci ha detto: “Dio mi ama. Che gioia! […] Non si dimentica mai di me, mi segue e mi guida sempre!”. Lasciarsi amare da Dio: questo è stato il segreto della sua vita e del suo apostolato. Non solo amare, no, lasciarsi amare. Quella passività della vita consacrata, che cresce nel silenzio, nella preghiera, nella carità e nel servizio. E l’invito vale anche per noi: lasciamoci amare da Dio per essere testimoni credibili del suo amore; lasciamo che sia sempre più il suo amore a guidare i nostri affetti, pensieri e azioni”. E ha continuato: “il Murialdo ha saputo poi cogliere il valore del laicato nella vita e nell’apostolato del Popolo di Dio. Vi invito a coltivare la sua stessa passione e il suo stesso coraggio: insieme, laici, religiosi e religiose, su strade condivise, di discernimento e di lavoro, per essere artigiani di giustizia e di comunione”.  Grazie, Papa Francesco, per essere stato così vicino alla gente e in particolare ai poveri. Esortiamo tutti ad una preghiera di riconoscenza per il suo servizio alla Chiesa e a tutto il mondo.  Invito tutte le comunità a celebrare una Santa Messa in suffragio di Papa Francesco, affidandolo alle mani di Dio. “Siamo nelle mani di Dio, siamo in buone mani”.  Un cordiale saluto.  P. Nadir Poletto, csj  Padre Generale 


22 April 2025

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Ricordando Fratel Alberto Mazzola

Dalla comunità di Pinerolo.... Caro Alberto, la tua comunità parrocchiale che tu hai tanto amato è ancora incredula che tu abbia così rapidamente raggiunto il Padre che hai degnamente servito in questa chiesa. Certamente tutta la tua comunità parrocchiale non potrà dimenticare con gratitudine la tua instancabile presenza anche con un semplice ma tenero saluto. Prima di tutte le celebrazioni eucaristiche eri sempre sulla soglia della sagrestia a salutare tutti quelli che incontravi. Indimenticabili sono le numerose feste dove orgogliosamente portavi vino e intere forme di formaggio che acquistavi dai tuoi fornitori di fiducia, ogni festa era occasione per divertirci e scherzare insieme. Molte generazioni non potranno dimenticare la tua instancabile presenza in oratorio specialmente nei mesi estivi dove con allegria e spensieratezza venivi a rallegrale i pomeriggi in segreteria, ma anche le numerose trasferte in giro per le opere dei giuseppini in Italia dove ci accompagnavi con zelo e costanza. Fin dai primi mesi in cui sei stato assegnato alla comunità di Pinerolo ti sei fatto conoscere da tutte le realtà parrocchiali e in particolare dagli scout con i quali hai condiviso innumerevoli esperienze portando la tua esperienza maturata negli altri gruppi, in particolare nella comunità Rossano. La strada fatta insieme ha lasciato dei segni positivi in tutti noi, come dimostrano i tanti visi amici che sono venuti a salutarti ieri ed oggi. Hai camminato con i clan con il tuo inseparabile alpenstock, hai giocato con i lupetti ed erano felici di avere un Kaa così speciale! Abbiamo sempre apprezzato la tua determinazione a volerci essere ovunque si andasse anche solo per la santa Messa, nonostante tutte le difficoltà nello spostamento. Continueremo ancora a lungo ad aggiungere una sedia per il nostro fratel Alberto! In queste poche righe è impossibile ripercorrere tutte le bellissime occasioni in cui abbiamo potuto stare con te anche nei consigli parrocchiale e d’oratorio. Di una cosa siamo certi: che siamo grati al Signore per averci donato un amico un fratello e un padre come te, dirti grazie non basta ma confidiamo nella tua amorevole intercessione presso il Padre per questa nostra comunità di Pinerolo che, come insegna il fondatore della congregazione che tu hai amato e servito san Leonardo Murialdo, fa che il Signore ci accompagni con amore tenero e Misericordioso nell’affrontare ogni sfida. Caro Alberto, tu ci hai voluto bene e anche noi te ne abbiamo voluto molto, sei stato importante per la nostra comunità intera e per le nostre singole vite. E ora che sei col Signore che hai amato e servito per tutta la vita, continua a vegliare su di noi   Grazie Alberto!!!!


05 April 2025

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"STRAORDINARIO NELL' ORDINARIO"

LETTERA DEL PADRE GENERALE AI CONFRATELLI GIUSEPPINI “Straordinario nell’ordinario” 125 anni dalla morte di San Leonardo Murialdo 30 marzo 1900 – 30 marzo 2025 Cari fratelli tutti, Il 30 marzo 2025 è un giorno speciale per la nostra famiglia perché coincide con i 125 anni dalla morte del nostro fondatore San Leonardo Murialdo. E’ un giorno da ricordare e celebrare in tutte le nostre comunità religiose e laicali. In questa occasione voglio ritornare su quello che ha detto il Papa San Paolo VI nel giorno della canonizzazione del Murialdo, avvenuta il 3 maggio 1970, definendolo “straordinario nell’ordinario”. In che cosa consiste la sua straordinarietà e come ha vissuto la sua vita nell’ordinarietà? Il centro di tutta la sua esistenza è stato l’amore di Dio. Il testo più significativo per cogliere la ricerca della santità nel Murialdo, espressa nella relazione di amore con Dio, è il brano del suo Testamento: “Dio mi ama. È vero! Dio mi ama. Che gioia! Che consolazione! Egli mi ama di un amore così grande, così perfetto che è uguale a lui, infinito, eterno, perché in Dio non c’è nulla di ineguale. Non c’è il più o il meno; tutto ciò che c’è in Dio è Dio: grande, immenso, eterno, infinito come Dio. Dio mi ama, dunque, d’un amore infinito (Test., pp. 167, 169). Fronte all’immensità dell’amore di Dio, Murialdo si sente piccolo, incapace di rispondere a questo infinito amore del Signore. E’ straordinario nell’ordinario nella vita di preghiera. Scrive don Eugenio Reffo sul Murialdo, uomo di preghiera: “fu uomo d'azione e di preghiera, e più ancora di preghiera che di azione... Nei trentaquattro anni, nei quali convisse con noi, egli si dimostrò subito da principio, e poi ogni volta più, uomo di preghiera: non tralasciava per pregare il compimento degli altri doveri, ma l’opera sua accompagnava e santificava con la preghiera, pregando di notte, quando non lo poteva fare di giorno, sacrificando il proprio riposo al bisogno di pregare” (Reffo, Vita, pp. 256-257). Credo che essere figli del Murialdo significhi imitarlo nella sua vita ricca di attività e di preoccupazioni per i giovani poveri del suo tempo, eppure ricca di preghiera. Questo dice quanto fosse grande e profondo l’amore del Murialdo per il Signore che lo sosteneva nella missione. E’ straordinario nell’ordinario nell’educazione dei giovani. Lo stupore e la meraviglia del Murialdo per un Dio che ha continuato ad amarlo, lo porta all’ammirazione per il medesimo amore che Dio riversa sui giovani poveri. Dedicò tutta la sua vita all’educazione religiosa, umana e professionale dei giovani. E’ da far notare che tra tutta la gioventù, egli scelse quella della periferia. Nel 1869 il Murialdo così si esprimeva: “Poveri e abbandonati: ecco i due requisiti che costituiscono un giovane come uno dei nostri e quanto più povero e abbandonato, tanto più è dei nostri” (Scritti, V, p. 6). Dio ci parla nei giovani, specialmente poveri e abbandonati; essi sono per noi un luogo teologico; attraverso di loro Egli ci interpella per aprire nuovi cammini di speranza. Murialdo fu straordinario nell’ordinarietà della vita perché è stato attento alle relazioni umane con tutti, con i confratelli, i laici, i collaboratori e i giovani. In tutti i settori in cui Murialdo si è impegnato, dimostrava quanto fosse naturale per lui riconoscere, suscitare e valorizzare i laici nella Chiesa. Così un giorno egli rivolgeva la parola ai maestri assistenti del Collegio Artigianelli: “Facciamo da parte nostra tutto come se tutto dipendesse da noi; è Dio che fa il bene, ma esige come condizione che noi lavoriamo, seminiamo, facciamo quanto possiamo; e poi preghiamo, preghiamo” (Scritti, V, p. 65). Il XXIV CG riconosce come una grande ricchezza che la responsabilità della nostra missione educativa risieda nella Famiglia del Murialdo. Per concludere, voglio ricordare quello che il Papa Paolo VI ha detto di lui nel giorno della canonizzazione: “Non solo è vivo e glorioso in cielo, ma è anche nostro compagno e modello nel pellegrinaggio sulla terra e nel tempo”. Il giubileo che stiamo vivendo ci invita a essere “Pellegrini di Speranza”, il che implica un viaggio sia spirituale che apostolico, e per noi giuseppini e per tutta la Famiglia del Murialdo significa camminare verso una maggiore consapevolezza della presenza di Dio che è amore nella vita quotidiana e un impegno a vivere secondo il carisma ricevuto dal Murialdo, preghiamo che per sua intercessione, anche noi possiamo metterci nel cammino della santità. Auguro a tutti una buona celebrazione dei 125 anni della nascita in cielo del Murialdo. Con affetto e cordialità. Roma, 28 marzo 2025 P. Nadir Poletto, csj


30 March 2025

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FESTA DI SAN GIUSEPPE A VICENZA

Un cortile tutto per noi… Una giornata veramente speciale… Credo che, per il Patronato Leone XIII di Vicenza, quella di mercoledì 19 Marzo 2025 sia stata una di quelle mattinate da segnare sul calendario. Anche i più anziani tra noi non ricordavano una giornata in cui il cortile del patronato non fosse solo un parcheggio per le tante automobili di chi opera al suo interno, ma potesse essere uno spazio tutto disponibile per i ragazzi della scuola primaria e i giovani della SFP per sfidarsi e divertirsi nei giochi più diversi… E invece così’ è stato…. Sin dalle prime ore della mattinata i più piccoli si sono sfidati giocando a Roverino, palla avvelenata, calcio da seduti…, correndo su è giù per il cortile e riempiendolo dei colori e delle urla tipiche dei bambini fino a metà mattina quando sono scesi i giovani della scuola professionale, che nel frattempo avevano vissuto le prime ore a scuola…. E lì, tutti insieme, in un grande cerchio abbiamo ricordato come s. Leonardo proprio in quel giorno, 152 anni prima aveva dato vita alla Congregazione di S. Giuseppe, per prendersi cura dei ragazzi e dei giovani più bisognosi. E poi ricordando proprio la figura di S. Giuseppe, uomo mite, capace di accogliere e fare spazio, abbiamo insieme invocato il dono della pace per il mondo intero formando insieme la parola pace sul nostro grande cortile… E poi via a fare una buona merenda fatta di brioche e pane e nutella…. E mentre i piccoli tornavano in classe i più grandi si sono sfidati al tiro alla fune, a scacchi, a calcio balilla e a tanti altri giochi… Insomma una mattinata in cui il Patronato, più di altre volte, è stato luogo in cui GIOCARE, IMPARARE E PREGARE… Che meraviglia!!! Credo che S. Giuseppe e il Murialdo dal cielo si siano veramente divertiti e abbiano fatto il tifo per questa iniziativa. Ma la festa poi è continuata domenica 23 marzo, in cui abbiamo celebrato la S. Messa assieme a tutti gli amici del Patronato, con i bambini e le famiglie della Primaria, ricordando S. Giuseppe e facendo festa a tutti i papà. Che dire? Non ci resta che ripetere l’esperienza perché i ragazzi possano sempre sentire e vivere il Patronato come casa loro e poter trovare spazi per Giocare, Imparare e Pregare.


20 March 2025

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Il primo di 36 grandi eventi...

Il primo dei 36 grandi eventi previsti per l’Anno Santo si terrà dal 24 al 26 gennaio: il Giubileo del mondo della comunicazione. Un appuntamento che vedrà radunati a Roma giornalisti, operatori dei media, dirigenti e direttori di testata, videomaker, grafici, copywriter, pr, social media manager, tecnici audio e video, tipografi, informatici… L’evento, che vedrà il momento culminante nella mattina di sabato 25 con il pellegrinaggio alla Porta Santa della basilica di San Pietro, si aprirà alle 17.30 di venerdì 24 con un momento di accoglienza dei pellegrini da parte della diocesi di Roma, nella basilica di San Giovanni in Laterano: una veglia penitenziale guidata da padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi, e poi la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale vicario Baldo Reina, in occasione della festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. La giornata di sabato inizierà alle 7.30 con il pellegrinaggio alla Porta Santa di San Pietro, seguito da un coffee break di benvenuto nell’atrio dell’Aula Paolo VI. A seguire, si terrà l’incontro culturale “In dialogo con Maria Ressa e Colum McCann”. Mario Calabresi, già direttore di importanti quotidiani, modererà il confronto con la giornalista filippina, Premio Nobel per la Pace nel 2021, e lo scrittore irlandese, autore, tra gli altri romanzi, di Apeirogon. La sessione continuerà con una performance musicale del maestro Uto Ughi. Alle 12.30 l’udienza, sempre in Aula Paolo VI, con Papa Francesco. Nel pomeriggio del sabato i partecipanti all’evento giubilare prenderanno parte a una serie di eventi culturali e spirituali, in vari luoghi di Roma e in diverse lingue, dal titolo “Dialoghi con la città”. Nel Palazzo Lateranense, ad esempio, alle 15.30, per iniziativa della diocesi di Roma è in programma l’incontro “Il giornalismo come missione” con Leonard Ray Teel, professore emerito di Comunicazione. Domenica 25 gennaio alle 9.30 la Santa Messa della "Domenica della Parola di Dio" presieduta dal Santo Padre nella Basilica di San Pietro.


23 January 2025

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Ricordando suor Emilia (Murialdina)

   Emilia Zandarin è nata a Campodarsego (Padova) il 21 settembre 1935 da papà Antonio e mamma Ghion Genoveffa. Ha un fratello e quattro sorelle di cui una, Agostina, è consacrata al Signore nella congregazione delle Agostiniane.  Cresciuta in una famiglia di profondi valori cristiani all’età di trent’anni entra nella congregazione delle Suore Murialdine per il periodo di formazione a San Giuseppe Vesuviano. Fa la prima professione religiosa il 12 settembre 1967 e la professione perpetua nel 1972.  Ha lavorato come cuoca e guardarobiera in diverse comunità: a Montecchio tre anni, a Mirano (Venezia) cinque anni, a Rivoli (Torino) dieci anni, un anno a Roma via degli Etruschi e da settembre 1988 fino a giugno 2022, per 34 anni consecutivi, è stata a San Giuseppe Vesuviano dove, oltre i lavori domestici, si è dedicata alla catechesi dei bambini in preparazione alla prima comunione e, come ministro della comunione, aveva una delicata attenzione agli ammalati visitandoli in famiglia. Nel mese di maggio partecipava con entusiasmo alla recita del rosario nelle case.  Con la chiusura della comunità di San Giuseppe Vesuviano, suor Emilia è stata trasferita a Bassano del Grappa (Casa Gerosa RSA delle Suore di Maria Bambina) dove ha vissuto gli ultimi anni della vita consumando lentamente le sue forze fino alla morte che è avvenuta il mattino del 5 gennaio 2025 a 89 anni di età.  Di carattere sereno e cordiale la ricordiamo come consorella umile e servizievole. La gente l’ha stimata come persona generosa, semplice, attenta agli altri, soprattutto ai malati.  Carissima suor Emilia, grazie per la testimonianza di vita nell’umile servizio ai Giuseppini del Murialdo e alle tue consorelle. E ora dal Cielo, prega per noi e per coloro che sulla terra hai tanto amato. Riposa in pace.  Suor Orsola 


06 January 2025

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Giornata mondiale del Volontariato a Roman-(Romania)

Giovedì 5 Dicembre  la nostra comunità di Roman ha celebrato, come da tradizione, la giornata mondiale del Volontariato. Più di 120 giovani liceali di Roman e dintorni hanno preso parte con interesse alla Tavola Rotonda  organizzata dalla nostra comunità in collaborazione con le quattro parrocchie della città ed il Centro Diocesano Caritas di Iasi. Tre relatori professionisti nel campo sociale e pedagogico hanno suscitato l’interesse e l’attenzione dei partecipanti provocandoli positivamente e rispondendo alle loro domande. Il tema prescelto: Bullismo nelle scuole e nella società giovanile e la prevenzione dei reati giovanili con l’accompagnamento alternativo al carcere minorile. Sull’esempio del Murialdo ed il suo metodo pedagogico preventivo si è voluto   proporre ai giovani di oggi, segnati da esperienze negative di bullismo e teppismo, un modo nuovo di fare volontariato  con l’impegno di essere accanto ai loro coetanei più fragili e indifesi. “Volontario dovunque ti troverai.” A conclusione dell’incontro è stato offerto ad ogni partecipante uno zainetto, simbolo del bagaglio di valori con il quale il giovane volontario si presenta agli altri, ma nello stesso tempo un bagaglio nel quale si può aggiungere sempre qualcosa di nuovo perché in essenza il Volontariato è una  forma , un modo di donazione continua. Giovedì 5 Dicembre  la nostra comunità di Roman ha celebrato, come da tradizione, la giornata mondiale del Volontariato. Più di 120 giovani liceali di Roman e dintorni hanno preso parte con interesse alla Tavola Rotonda  organizzata dalla nostra comunità in collaborazione con le quattro parrocchie della città ed il Centro Diocesano Caritas di Iasi. Tre relatori professionisti nel campo sociale e pedagogico hanno suscitato l’interesse e l’attenzione dei partecipanti provocandoli positivamente e rispondendo alle loro domande. Il tema prescelto: Bullismo nelle scuole e nella società giovanile e la prevenzione dei reati giovanili con l’accompagnamento alternativo al carcere minorile. Sull’esempio del Murialdo ed il suo metodo pedagogico preventivo si è voluto   proporre ai giovani di oggi, segnati da esperienze negative di bullismo e teppismo, un modo nuovo di fare volontariato  con l’impegno di essere accanto ai loro coetanei più fragili e indifesi. “Volontario dovunque ti troverai.” A conclusione dell’incontro è stato offerto ad ogni partecipante uno zainetto, simbolo del bagaglio di valori con il quale il giovane volontario si presenta agli altri, ma nello stesso tempo un bagaglio nel quale si può aggiungere sempre qualcosa di nuovo perché in essenza il Volontariato è una  forma , un modo di donazione continua.


10 December 2024

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