150mo della fondazione


  • 16 March 2023

Iniziano i festeggiamenti della Famiglia del Murialdo per il 150esimo anniversario di fondazione della Congregazione di San Giuseppe. Mattinata romana per i partecipanti che, hanno raggiunto il Pontificio Oratorio san Paolo per un incontro in preparazione alla visita di domani dal Santo Padre Francesco. Dopo una visita alla Basilica di San Paolo fuori le mura - dove riposano i resti mortali dell'Apostolo delle genti - i partecipanti all'incontro sono stati accolti nel teatro dell'oratorio San Paolo. Qui - dopo le presentazioni e i saluti di rito - si è tenuto un momento formativo. Nunzia Boccia e Maria José hanno affrontato il tema della consonanza tra il Magistero di Francesco e il Carisma del Murialdo, mettendo in luce tutta l'attualità della nostra spiritualità educativa, centrata sulla misericordia. Ha fatto seguito la Messa, presieduta da Mons. Celmo Lazzari e concelebrata da Mons. Adelio Pasqualotto, p. Tullio Locatelli e tanti sacerdoti giuseppini. La mattinata si è poi conclusa con il pranzo, nel cortile dell'oratorio, reso ancor più speciale dalla tiepida giornata primaverile che il Signore ci ha donato. Concluso il pranzo si riparte, per una visita ai luoghi più significativi della Città Eterna. Un ringraziamento speciale va ai giovani allievi del CFP Engim San Paolo che, con il loro prezioso servizio, hanno preparato il pranzo e accolto i graditi ospiti.  

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5° giorno settimana vocazionale

Animati dalla carità che lo Spirito infonde nel loro cuore. (Cost. 1 ) Continuiamo questo cammino alla scoperta e riscoperta della nostra vocazionebattesimale alla sequela di Cristo, che ci spinge ad uscire fuori di noi stessi, verso glialtri, verso le comunità in cui viviamo, verso i giovani, sull’esempio di San LeonardoMurialdo. Mettiamoci in cammino e cogliamo l’invito ad essere pellegrini: il suo amore cifa da stella cometa, la nostra libera volontà ci permette di camminare dietro di lui perchésiamo animati dal suo amore che ci dona una vista nuova. Dagli Scritti del Murialdo (IV, pp. 287-289) Bartimeo è cieco; anche noi non vedevamo la sorte di chi è chiamato da Gesù. Bartimeomendicava: anche noi eravamo poveri. Bartimeo gridava: «Gesù, Figlio di Davide! Gesùfiglio di Giuseppe!». Gesù lo chiama. I presenti gli dicono: «Coraggio! Alzati, ti chiama». EBartimeo, gettato via il suo povero mantello, saltò su, andò da Gesù che lo chiamava. Gesù gli dice: «Che cosa vuoi che io ti faccia?». Rispose: «Che io veda!». Signore, che io veda la mia miseria, che io veda la vanità del mondo, delle ricchezze edegli onori, che io veda la preziosità della vocazione religiosa! Gesù dice al cieco:«Va’, la tua fede ti ha salvato». Continua san Marco: «E subito vide e seguivaGesù lungo la strada», e san Luca aggiunge: «Glorificando Dio» (Lc 18,43).  La vocazione è un dono che Dio ci offre per essere pienamente felici in Lui, con noistessi e i fratelli; è un incontro d’amore. Una domanda che lui ci rivolge e che, come nelVangelo, trova nella comunità uno strumento che a lui ci avvicina. La chiamata di Dio èuna chiamata che nasce nell’amore, si comunica nell’amore e significa amore, in modopersonale per ciascuno. A noi spetta il coraggio di sentirlo, di seguirlo “Coraggio! Alzati,ti chiama!”; è l’amore, attraverso lo Spirito, che ci anima!


08 May 2025

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