convegno sulle migrazioni a viterbo
- 09 March 2021
“Ecco: io sto alla porta e busso”: il convegno sulle migrazioni promosso dall’Istituto filosofico-teologico “San Pietro” di Viterbo
Il 26 e il 27 febbraio scorsi l’Istituto filosofico-teologico “San Pietro” di Viterbo ha realizzato un convegno online sul tema delle migrazioni intitolato “Ecco: io sto alla porta e busso (Ap 3, 20). Il volto umano dei migranti nella cultura dell’incontro di papa Francesco”.
L’argomento del convegno è stato prescelto in considerazione della grande importanza che il Papa, nel suo magistero e dall’inizio del suo pontificato, ha riservato – e riserva tuttora – alle questioni connesse alle migrazioni internazionali, all’accoglienza dei migranti, alla loro integrazione e alla difesa della persona migrante e dei diritti ad essa connessa, in un’epoca in cui il fenomeno è indubbiamente diventato un “segno dei tempi” imprescindibile.
In ciascuna delle tre sessioni in cui si è articolato il convegno, che il pubblico esterno all’Istituto ha potuto seguire in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale Youtube dell’Istituto stesso (……: canale, questo, sul quale è possibile riascoltarlo e rivederlo in differita), sono stati invitati a intervenire, come relatori, esperti di tematiche e questioni specifiche riguardanti il fenomeno migratorio a livello internazionale e italiano.
Nella prima sessione sono intervenuti Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS (l’ente di ricerca che ogni anno pubblica, tra l’altro, il Dossier Statistico Immigrazione, il rapporto socio-statistico sull’immigrazione in Italia nato nel 1991 su ispirazione e impulso di mons. Luigi Di Liegro, allora direttore della Caritas diocesana di Roma) nonché docente di filosofia presso l’Istituto “San Pietro”, e l’avvocata, costituzionalista ed esperta di diritti umani, Anna Falcone. Luca Di Sciullo ha illustrato, anche attraverso un video di presentazione dei contenuti e dei dati salienti dell’ultima edizione del Dossier, il panorama delle migrazioni a livello internazionale, europeo e italiano, mettendo in evidenza sia le discutibili politiche Ue e nazionali per bloccare i flussi dei profughi lungo la rotta italo-libica, balcanica e orientale (attraverso la Turchia), sia l’inadeguata gestione dell’immigrazione in Italia negli ultimi decenni. Gestione che ha contribuito ad alimentare processi di subalternità, nell’inserimento sociale dei migranti (negazione del principio di uguaglianza), e di segregazione – fino a situazioni di vero e proprio neo-schiavismo – nel loro inserimento occupazionale (negazione del principio di libertà), evidenziando come un recupero del principio di fratellanza, nel vissuto di incontri veri con i migranti, possa essere la chiave per superare dinamiche e modelli di disparità e sfruttamento, demolendo pregiudizi e discorsi d’odio.
Su questa linea, Anna Falcone ha evidenziato non solo come l’attuale legislazione italiana, in materia di immigrazione e asilo, sia spesso entrata in conflitto con i principi costituzionali (e le convenzioni internazionali, che la Costituzione riconosce di rango superiore alle leggi nazionali) che garantiscono i diritti inviolabili della persona e sanciscono il dovere della tutela, dell’accoglienza e dell’integrazione, soprattutto dei profughi; ma anche come il fenomeno migratorio, essendo divenuto ormai strutturale e organico alle società di accoglimento, suggerirebbe un rinnovamento delle Costituzioni nazionali, in direzione di una ridefinizione del concetto stesso di cittadinanza, e un auspicabile Costituzione europea, il cui primo tentativo è fallito anche per il rifiuto degli Stati nazionali di cedere sovranità a un organismo sovra-nazionale, sebbene più adeguato ad affrontare le sfide globali odierne.
Nella seconda sessione sono intervenuti suor Gabriella Bottani, coordinatrice della rete internazionale Thalita Kum, la quale riunisce numerose comunità religiose sparse nel mondo (per lo più femminili) per un impegno di lotta alla tratta dei migranti, in particolare delle donne, e al loro sfruttamento, specialmente lavorativo o sessuale; e padre Fabio Baggio, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, entrambi – Sezione e Dicastero – voluti e istituti da papa Francesco. Suor Gabriella Bottani ha illustrato, anche mediate una presentazione di diapositive, i dati più aggiornati sulla tratta internazionale, le categorie di migranti che ne sono coinvolti, come sia nata la rete di Thalita Kum, come operi concretamente e giornalmente offrendo tutela, rifugio e protezione ai migranti (soprattutto donne) vittime di tratta e di sfruttamento, quali canali di scambio di informazioni e di strategie comuni vengano attivati nel contrasto che la rete mette in atto e quali processi di recupero e di socializzazione vengano attivati a favore di queste persone. Padre Fabio Baggio, a sua volta, ha spiegato le ragioni per cui il Papa ha voluto personalmente far nascere la Sezione Migranti e Rifugiati, incaricandone della gestione lo stesso p. Baggio e il cardinal Czerny, con i quali segue personalmente l’andamento delle attività; in che modo questa struttura costituisce lo strumento di attuazione del magistero di papa Francesco sulle migrazioni; quali siano le linee ispiratrici che il Papa desidera che la Sezione persegua (continuo aggiornamento conoscitivo della situazione dei migranti attraverso la raccolta di studi e dati; interpretazione dei dati e delle conoscenze alla luce delle coordinate evangeliche e magisteriali; priorità del sostegno alle operazioni di salvataggio delle vite umane; coordinamento di iniziative a medio-lungo termine, imperniate sui quattro verbi che il Papa stesso ha enucleato per affrontare in maniera organica le questioni migratorie: accogliere, proteggere, promuovere e integrare).
Nella terza e ultima sessione del convegno sono infine intervenuti la giornalista, scrittrice e ricercatrice Nancy Porsia, esperta della situazione geo-politica dei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, in particolare della Libia, e il sociologo, scrittore e attivista per la difesa dei diritti umani dei migranti, Marco Omizzolo, Cavaliere della Repubblica per meriti civili dovuti alla lotta contro il caporalato in agricoltura, ai danni dei braccianti immigrati nell’Agro Pontino. Nancy Porsia ha ripercorso, nella sua relazione, le fasi della storia recente della Libia, un paese caduto negli anni recenti nel caos politico e in una guerra civile, e di come le mafie estere, approfittando della situazione, abbiano preso il controllo del territorio, attraverso clan locali, e abbiano instaurato un vero e proprio sistema criminale organizzato che lucra sul contrabbando e sulla tratta dei migranti, gestendo al tempo stesso i centri di detenzione e il traffico verso l’Europa. Ai due governi in lotta e a questi clan l’UE e l’Italia hanno destinato somme ingenti pur di bloccare i flussi, nonostante le violazioni dei diritti umani perpetrate a tale scopo. Marco Omizzolo, invece, ha tracciato il quadro del grave sfruttamento dei migranti in agricoltura, nella provincia di Latina, sotto caporalato, sulla base della sua esperienza diretta sul campo, avendo lavorato per mesi come bracciante egli stesso (ricerca partecipata) ed essendo stato per un certo periodo un infiltrato all’interno del sistema di sfruttamento; ha narrato di come egli sia stato personalmente testimone di violenze, soprusi, riduzioni in schiavitù e umiliazioni nei confronti dei braccianti, soprattutto indiani e sikh, e di come le agromafie italiane ed estere lucrino attraverso la gestione di questa rete di sfruttamento, contro la quale egli si è impegnato in prima persona, al fine di liberare questi braccianti dalle reti criminali di cui sono vittime, ricevendo ancora oggi minacce e intimidazioni.
Il convegno è stata una preziosa occasione non solo di documentarsi su un fenomeno decisivo ed epocale delle società contemporanee, ma anche di ascoltare la testimonianza diretta e vibrante di persone che si spendono quotidianamente a favore dei migranti, ciascuna in ambiti diversi, ma trasmettendo con la forza del proprio vissuto parole potenti e toccanti.
Le numerose domande rivolte a ciascun relatore, dopo i rispettivi interventi, comprovano l’alto livello di coinvolgimento intellettuale ed emotivo che questa iniziativa ha suscitato nel pubblico.“Ecco: io sto alla porta e busso”: il convegno sulle migrazioni promosso dall’Istituto filosoficoteologico “San Pietro” di Viterbo Il 26 e il 27 febbraio scorsi l’Istituto filosofico-teologico “San Pietro” di Viterbo ha realizzato un convegno online sul tema delle migrazioni intitolato “Ecco: io sto alla porta e busso (Ap 3, 20).
Il volto umano dei migranti nella cultura dell’incontro di papa Francesco”. L’argomento del convegno è stato prescelto in considerazione della grande importanza che il Papa, nel suo magistero e dall’inizio del suo pontificato, ha riservato – e riserva tuttora – alle questioni connesse alle migrazioni internazionali, all’accoglienza dei migranti, alla loro integrazione e alla difesa della persona migrante e dei diritti ad essa connessa, in un’epoca in cui il fenomeno è indubbiamente diventato un “segno dei tempi” imprescindibile.
In ciascuna delle tre sessioni in cui si è articolato il convegno, che il pubblico esterno all’Istituto ha potuto seguire in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale Youtube dell’Istituto stesso (……: canale, questo, sul quale è possibile riascoltarlo e rivederlo in differita), sono stati invitati a intervenire, come relatori, esperti di tematiche e questioni specifiche riguardanti il fenomeno migratorio a livello internazionale e italiano. Nella prima sessione sono intervenuti Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS (l’ente di ricerca che ogni anno pubblica, tra l’altro, il Dossier Statistico Immigrazione, il rapporto socio-statistico sull’immigrazione in Italia nato nel 1991 su ispirazione e impulso di mons. Luigi Di Liegro, allora direttore della Caritas diocesana di Roma) nonché docente di filosofia presso l’Istituto “San Pietro”, e l’avvocata, costituzionalista ed esperta di diritti umani, Anna Falcone. Luca Di Sciullo ha illustrato, anche attraverso un video di presentazione dei contenuti e dei dati salienti dell’ultima edizione del Dossier, il panorama delle migrazioni a livello internazionale, europeo e italiano, mettendo in evidenza sia le discutibili politiche Ue e nazionali per bloccare i flussi dei profughi lungo la rotta italo-libica, balcanica e orientale (attraverso la Turchia), sia l’inadeguata gestione dell’immigrazione in Italia negli ultimi decenni. Gestione che ha contribuito ad alimentare processi di subalternità, nell’inserimento sociale dei migranti (negazione del principio di uguaglianza), e di segregazione – fino a situazioni di vero e proprio neo-schiavismo – nel loro inserimento occupazionale (negazione del principio di libertà), evidenziando come un recupero del principio di fratellanza, nel vissuto di incontri veri con i migranti, possa essere la chiave per superare dinamiche e modelli di disparità e sfruttamento, demolendo pregiudizi e discorsi d’odio.
Su questa linea, Anna Falcone ha evidenziato non solo come l’attuale legislazione italiana, in materia di immigrazione e asilo, sia spesso entrata in conflitto con i principi costituzionali (e le convenzioni internazionali, che la Costituzione riconosce di rango superiore alle leggi nazionali) che garantiscono i diritti inviolabili della persona e sanciscono il dovere della tutela, dell’accoglienza e dell’integrazione, soprattutto dei profughi; ma anche come il fenomeno migratorio, essendo divenuto ormai strutturale e organico alle società di accoglimento, suggerirebbe un rinnovamento delle Costituzioni nazionali, in direzione di una ridefinizione del concetto stesso di cittadinanza, e un auspicabile Costituzione europea, il cui primo tentativo è fallito anche per il rifiuto degli Stati nazionali di cedere sovranità a un organismo sovra-nazionale, sebbene più adeguato ad affrontare le sfide globali odierne.
Nella seconda sessione sono intervenuti suor Gabriella Bottani, coordinatrice della rete internazionale Thalita Kum, la quale riunisce numerose comunità religiose sparse nel mondo (per lo più femminili) per un impegno di lotta alla tratta dei migranti, in particolare delle donne, e al loro sfruttamento, specialmente lavorativo o sessuale; e padre Fabio Baggio, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, entrambi – Sezione e Dicastero – voluti e istituti da papa Francesco. Suor Gabriella Bottani ha illustrato, anche mediate una presentazione di diapositive, i dati più aggiornati sulla tratta internazionale, le categorie di migranti che ne sono coinvolti, come sia nata la rete di Thalita Kum, come operi concretamente e giornalmente offrendo tutela, rifugio e protezione ai migranti (soprattutto donne) vittime di tratta e di sfruttamento, quali canali di scambio di informazioni e di strategie comuni vengano attivati nel contrasto che la rete mette in atto e quali processi di recupero e di socializzazione vengano attivati a favore di queste persone. Padre Fabio Baggio, a sua volta, ha spiegato le ragioni per cui il Papa ha voluto personalmente far nascere la Sezione Migranti e Rifugiati, incaricandone della gestione lo stesso p. Baggio e il cardinal Czerny, con i quali segue personalmente l’andamento delle attività; in che modo questa struttura costituisce lo strumento di attuazione del magistero di papa Francesco sulle migrazioni; quali siano le linee ispiratrici che il Papa desidera che la Sezione persegua (continuo aggiornamento conoscitivo della situazione dei migranti attraverso la raccolta di studi e dati; interpretazione dei dati e delle conoscenze alla luce delle coordinate evangeliche e magisteriali; priorità del sostegno alle operazioni di salvataggio delle vite umane; coordinamento di iniziative a medio-lungo termine, imperniate sui quattro verbi che il Papa stesso ha enucleato per affrontare in maniera organica le questioni migratorie: accogliere, proteggere, promuovere e integrare). Nella terza e ultima sessione del convegno sono infine intervenuti la giornalista, scrittrice e ricercatrice Nancy Porsia, esperta della situazione geo-politica dei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, in particolare della Libia, e il sociologo, scrittore e attivista per la difesa dei diritti umani dei migranti, Marco Omizzolo, Cavaliere della Repubblica per meriti civili dovuti alla lotta contro il caporalato in agricoltura, ai danni dei braccianti immigrati nell’Agro Pontino. Nancy Porsia ha ripercorso, nella sua relazione, le fasi della storia recente della Libia, un paese caduto negli anni recenti nel caos politico e in una guerra civile, e di come le mafie estere, approfittando della situazione, abbiano preso il controllo del territorio, attraverso clan locali, e abbiano instaurato un vero e proprio sistema criminale organizzato che lucra sul contrabbando e sulla tratta dei migranti, gestendo al tempo stesso i centri di detenzione e il traffico verso l’Europa. Ai due governi in lotta e a questi clan l’UE e l’Italia hanno destinato somme ingenti pur di bloccare i flussi, nonostante le violazioni dei diritti umani perpetrate a tale scopo. Marco Omizzolo, invece, ha tracciato il quadro del grave sfruttamento dei migranti in agricoltura, nella provincia di Latina, sotto caporalato, sulla base della sua esperienza diretta sul campo, avendo lavorato per mesi come bracciante egli stesso (ricerca partecipata) ed essendo stato per un certo periodo un infiltrato all’interno del sistema di sfruttamento; ha narrato di come egli sia stato personalmente testimone di violenze, soprusi, riduzioni in schiavitù e umiliazioni nei confronti dei braccianti, soprattutto indiani e sikh, e di come le agromafie italiane ed estere lucrino attraverso la gestione di questa rete di sfruttamento, contro la quale egli si è impegnato in prima persona, al fine di liberare questi braccianti dalle reti criminali di cui sono vittime, ricevendo ancora oggi minacce e intimidazioni. Il convegno è stata una preziosa occasione non solo di documentarsi su un fenomeno decisivo ed epocale delle società contemporanee, ma anche di ascoltare la testimonianza diretta e vibrante di persone che si spendono quotidianamente a favore dei migranti, ciascuna in ambiti diversi, ma trasmettendo con la forza del proprio vissuto parole potenti e toccanti. Le numerose domande rivolte a ciascun relatore, dopo i rispettivi interventi, comprovano l’alto livello di coinvolgimento intellettuale ed emotivo che questa iniziativa ha suscitato nel pubblico.
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PRE ASSEMBLEA DELLA FdM
Pre-assemblea della FdM Casa Generalizia – Roma, 4 a 8 giugno 2025 Dal mercoledì 4 alla domenica 8 giugno, si è tenuto, alla casa generalizia dei giuseppini del Murialdo, la pre-assemblea della famiglia carismatica murialdina: la “Famiglia del Murialdo”. Con rappresentanti laici/che e consacrati/e di tutte le circoscrizioni, provenienti dalle diverse nazioni dove c’è la FdM, si ha cercato di riprendere la lunga e bella storia avuta finora nella nostra famiglia carismatica, cominciata più di quaranta anni fa, dello sviluppo e maturazione raggiunto in questo tempo e delle sfide che si attendono nel domani. Abbiamo nominato questo nostro incontro come: “pre-assemblea”, perché lo consideriamo un passo importante verso la futura “Assemblea Costituente della Famiglia del Murialdo” a realizzarsi nel 2028, nel 200 anniversario della nascita di San Leonardo Murialdo, che si terrà insieme a un grande incontro di tutta la nostra famiglia carismatica murialdina. La FdM è una realità in crescita, e come ogni organismo che si sviluppa ha bisogno di attenzione, coltivo e tanta cura perché possa raggiungere una maturità piena e portare molti frutti. Siamo consci che il dono del carisma dato dallo Spirito alla Chiesa attraverso il Murialdo non solo non si ha spento ma è in constante crescita per il servizio del Regno. Laiche e laici del Movimento Laicale Murialdino nascente, consacrate Murialdine, consacrati Giuseppini e laiche consacrate dell’Istituto Secolare Murialdo vogliamo camminare insieme, sinodalmente in questa nuovo tempo della Chiesa come Peregrini di Speranza.
10 June 2025

CAMMINARE INSIEME NELLO SPIRITO DEL MURIALDO
“Camminare insieme nello Spirito di San Leonardo” Dal 4 all’8 giugno 2025, nella Casa Generalizia dei Giuseppini a Roma, si terrà la Pre-assemblea della Famiglia del Murialdo: un tempo di ascolto, discernimento e visione comune. Giuseppini, Murialdine, laiche consacrate e laici si riuniranno da tutto il mondo per interrogarsi sul cammino compiuto e gettare luce sul futuro. In un clima di preghiera, fraternità e corresponsabilità, si porrà una pietra fondativa nel percorso che condurrà, nel 2028, all’Assemblea Costituente della Famiglia del Murialdo, nel cuore del Bicentenario del Santo Fondatore. Un incontro per riscoprire l’unità nella diversità, per progettare una comunione più viva, più vera, più missionaria. E per accogliere insieme le sfide del presente alla luce del carisma di San Leonardo Murialdo. Roma ci attende, con le sue chiese, le sue strade e i suoi segni di fede. Ma soprattutto ci attende lo Spirito, che guida i nostri passi verso un’unica chiamata: essere famiglia nella missione.
31 May 2025

LA COOP. PAIDOS DI LUCERA COMPIE 25 ANNI
(Sulla scia del pensiero pedagogico del Murialdo) Quest’anno la Coop. Paidos Onlus di Lucera compie ben 25 anni dalla sua nascita. Per l’occasione, domenica 25 maggio, è stata organizzata presso l'Opera San Giuseppe una manifestazione, a cui hanno partecipato autorità e cittadini accorsi da ogni parte della città. Durante la concelebrazione della Messa, presieduta da p. Giuseppe Rainone, nuovo parroco e direttore dell’Opera, con la presenza di p. Nicola Preziuso, venuto appositamente da Taranto, la chiesa era gremita di fedeli e di quanti durante questi anni hanno potuto seguire e apprezzare l'attività della Coop. Sociale in questione. Non potevano mancare i tanti ragazzi ospiti presso le strutture della PAIDOS, ed è stato notato anche qualche giovane ospite negli anni passati. (...) (SOTTO PUOI LEGGERE TUTTO L'ARTICOLO)
27 May 2025
