Giovani, Chiesa e comune umanità-nuovo libro di p. Salvatore Currò


  • 13 January 2021

Dall’Introduzione:

«Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti» (Francesco, Meditazione in occasione del momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia, Roma, Sagrato della Basilica di San Pietro, 27 marzo 2020). Tutti, singolarmente e insieme - singolarmente ma insieme, insieme ma ciascuno nella sua singolarità - sulla stessa barca: di fronte alle stesse sfide, con comuni responsabilità, appartenenti alla stessa terra, legati gli uni gli altri nella comune umanità. Questo è l’orizzonte di ogni cammino, personale e comunitario, politico e economico, sociale ed ecclesiale, dei piccoli e dei grandi, dei giovani e degli adulti. Questo è anche l’orizzonte della fede perché la comune umanità porta l’impronta dell’opera creatrice e redentrice di Dio e i segni dell’incarnazione e della Pasqua di Cristo. Questi è, pure lui, sulla barca, che lo si percepisca sveglio o dormiente, interessato o indifferente.

Questo libro vuole situare le vicende ecclesiali, la pastorale e l’educazione dei giovani, le problematiche di tutta la pastorale e le sfide dell’evangelizzazione, nella comune umanità. In tal modo si vuole superare quel dualismo, sottile ma ben radicato, che attraversa spesso la missione ecclesiale; si separa con una certa rigidità tra: i credenti e i non credenti, la Chiesa e la società, la vita di fede e la responsabilità nel mondo, il Vangelo e l’esperienza. La pastorale dei (e coi) giovani, che sarà pensata in un rapporto profondo con l’educazione, ci offrirà il punto di vista. I giovani ci aprono al futuro, ma ci offrono anche la migliore chiave interpretativa dell’oggi. Il terreno dell’incontro coi giovani è, allora, il terreno migliore per la comprensione delle sfide culturali attuali, per il rinnovamento a cui la Chiesa si sente oggi particolarmente chiamata e per una ricomprensione della stessa esperienza di fede. Tutta la riflessione ruota attorno alla conversione pastorale che ha carattere globale e inclusivo; essa è, insieme, conversione spirituale, di mentalità, di approccio ai problemi, di rapporto con gli altri, di riconciliazione con se stessi e con Dio. I percorsi proposti, sostenuti da ragioni teologiche – sono percorsi di teologia pratica – invitano a praticare strade nuove, nell’apertura alle sfide epocali del nostro tempo e nel tentativo di riandare alle sorgenti della fede per ritrovare la loro freschezza.

Il libro si articola in quattro parti che possono essere pensate come quattro direzioni o dimensioni della conversione pastorale. La prima parte (Conversione delle relazioni) apre su una qualità nuova delle relazioni educative, pastorali, missionarie, ecclesiali, intergenerazionali o, semplicemente, delle relazioni umane; l’accento è posto sul camminare insieme, sulla mentalità sinodale, sull’incontro avvertito come evento, sulla riconciliazione. La seconda parte (La sincerità dell’umano) rende conto della provocazione di verità iscritta nel cuore dell’esistenza di tutti; si mette a fuoco: la questione antropologica dell’educazione, della pastorale, della catechesi e della cultura attuale; la struttura di chiamata o vocazionale dell’esistenza di tutti; la necessità, in rapporto alla verità dell’umano, di tener vivo il senso stesso della Rivelazione e del linguaggio che la dice. La terza parte (Alla misura della Rivelazione) invita a dare qualità di Rivelazione all’attuale prassi pastorale, in tutte le sue dimensioni (stili, processi, linguaggi) e nei diversi ambiti: la pastorale dei giovani, l’annuncio, la liturgia, l’approccio alla Scrittura. La quarta parte (Conversione come trasfigurazione) interpreta la conversione come trasformazione corporea, sensibile, affettiva, prima che cosciente; ciò emerge in prospettiva fenomenologica, portando a manifestazione la struttura di trascendenza dell’esistenza, cercando appoggio sulla liturgia e sulle altre risorse ecclesiali, mettendosi in dialogo con quella fenomenologia che si mostra aperta al confronto con la teologia.

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Riapertura in Cile della chiesa rovinata da un incendio

Mercoledì 26 aprile 2023, la bella Chiesa, patrimonio storico del Cile, affidata alla cura pastorale della nostra Congregazione nel 2019, ha subito un grave incendio che ha completamente distrutto l'Altare Maggiore, nobile scultura in legno dell'inizio del 1900 che aveva l'intaglio di Gesù e dei quattro evangelisti. L'incendio distrusse anche gran parte del presbiterio, anch'esso realizzato in legno autoctono e nobile, e il Tempio dovette essere chiuso per la celebrazione dei sacramenti. La comunità parrocchiale, dopo aver cercato diverse alternative e azioni per recuperare il Tempio, ha potuto entrarvi nuovamente il 13 agosto per la festa della sua Patrona, la giovane martire Santa Filomena; Nell'occasione, p. Il Provinciale Mario Aldegani e Mons. Alberto Lorenzelli Rossi, hanno aperto le porte del Tempio per celebrare l'Eucaristia. Sabato 21 ottobre, in una solenne celebrazione eucaristica, monsignor Alberto Lorenzelli ha dedicato il nuovo Altare, deponendo una reliquia di primo grado di san Leonardo Murialdo, ungendo la copertura marmorea e bruciando incenso come prescritto dal pontificio. Dopo la Celebrazione, animata dai giovani della Pastorale giovanile e dagli agenti pastorali della Parrocchia, la comunità si è riunita nei locali del Liceo Murialdo per celebrare insieme questo importante traguardo per la vita della comunità parrocchiale. Padre Sebastián Martínez Vera, parroco dal 2021, apprezza le espressioni di vicinanza e preoccupazione dopo l'incidente del 26 aprile e apprezza le espressioni di solidarietà di tutte le persone e famiglie che hanno collaborato alla raccolta di fondi per la riparazione del Tempio Parrocchiale


12 November 2023

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