Giovani giuseppini si incontrono prima della consacrazione perpetua


  • 31 August 2021

Dal 5 al 22 luglio 2021, un numero significativo di 22 giovani confratelli giuseppini, ha partecipato al corso in preparazione alla professione perpetua. Quest’anno è stato fatto on-line. Non è stato possibile riunirsi tutti insieme nello stesso luogo a causa della pandemia. Anche se l’incontro virtuale ha parecchi limiti, è stato possibile conoscersi, condividere sogni, esperienze e sfide per il presente e il futuro della vita consacrata giuseppina vissuta dentro lo spirito della Famiglia del Murialdo.

I diversi temi affrontati hanno cercato di venire incontro alle loro esigenze concrete di vita umana, spirituale e carismatica. Iniziando con san Giuseppe, il padre generale ci ha ricordando che san Giuseppe “che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana e nascosta” può essere una guida di tutti coloro che realizzano la loro vocazione in silenzio e con costanza. San Giuseppe ci insegna a vivere il progetto vocazionale personale in un modo nuovo, nella prospettiva di Dio. E anche san Leonardo Murialdo, è stato il compagno di viaggio di questi giorni. P. Giovenale Dotta ci ha presentato la figura e tutta l’opera del Murialdo, la sua continua attenzione ai giovani più poveri in una protettiva più ampia, mostrando come il Murialdo ha creato attorno a sé una vasta rete di iniziative (oratori, casa famiglia, associazioni, Collegio Artigianelli, laboratori, i viaggi…) per meglio rispondere alle esigenze di una educazione integrale dei giovani. Quello del Murialdo è sicuramente un pensiero attuale per noi giuseppini oggi. Abbiamo avuto la presenza di P. Giuseppe Fossati che ci ha ‘rinfrescato” la memoria del “nucleo centrale della spiritualità del Murialdo che consiste nell’amore misericordioso di Dio”. Cosi come ha cambiato la vita del Murialdo, l’amore di Dio può cambiare continuamente la nostra vita per vivere nella gioia della consacrazione e andare incontro ai giovani di oggi, assetati e cercatori di amore, quello vero. P. Alejandro Bazán ci ha presentato il documento “Educare nello stile del Buon Pastore”: tra le tante cose belle, ha detto che la “nostra missione è allo stesso tempo educativa e pastorale: educare evangelizzando, evangelizzare educando”. Siamo educatori giuseppini dei giovani in ascolto continuo “dei segni dei tempi” e in sintonia con la Chiesa di papa Francesco. E P. Giuseppe Meluso con molto entusiasmo ci ha regalato una riflessione su un tema molto attuale per la Chiesa ed è per noi giuseppini il centro del nostro agire educativo “il patto educativo globale, nel contesto del magistero di papa Francesco”. A partire dall’educazione e dal servizio, creare una “nuova antropologia dell’aver cura”. E Nunzia Boccia, con la sua passione ha coinvolto i giovani nel discorso della Famiglia del Murialdo, una realtà scaturita dalla scoperta dell’amore di Dio che unisce le diverse vocazioni in uno stesso carisma. Una delle parole chiave è stata la “relazione”, perché è nelle relazioni con tutti che si vive il carisma del Murialdo. La sfida educativa oggi si accetta come famiglia e non solo come congregazione. E P. Fidel Antón ha elaborato il tema della vita consacrata giuseppina vissuta nella prospettiva della missione. Per questo ha coinvolto tutti i giovani nella preparazione e presentazione dei temi presenti nell’ultimo capitolo generale. P. Melques Franklin ha riflettuto sulla vocazione nella Bibbia, facendo un parallelo tra la chiamata di alcuni personaggi biblici, del Murialdo e la nostra chiamata. P. Mario Aldegani ha riflettuto sul tema delle “virtù nella vita quotidiana” e P. Misihadas Govindan ha approfondito con loro il tema della “fedeltà” e della “perseveranza”.

Infine, sono stati riservati tre giorni d’incontro con le suore Murialdine. Oltre la conoscenza reciproca, che è fondamentale per costruire qualcosa insieme, il tema che ci ha spinto a una condivisione di esperienze e iniziative è stato il documento di papa Francesco “Laudato si”. Come possiamo essere profeti oggi nel tessere comunione tra la Famiglia del Murialdo, costruendo luoghi di fraternità? E si è vista la voglia di costruire fraternità con tutti. Con quest’augurio ci siamo lasciati con il proposito di trovarci ancora.

 

P. Nadir Poletto

vicario generale

 

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Messaggio di Papa Francesco al capitolo generale della CSJ

Al Reverendo P. Tullio LOCATELLI Superiore generale della Congregazione di San Giuseppe del Murialdo     Nell’approssimarsi della celebrazione del XXIV Capitolo generale della vostra famiglia religiosa, desidero far giungere a Lei e ai Confratelli la mia paterna vicinanza, assicurando la preghiera in tale momento di comunione fraterna e di riflessione. L’evento capitolare è l’occasione in cui lo Spirito Santo suscita nei cuori gratitudine al Signore per i doni che ha elargito e incoraggia tutti ad accogliere le inevitabili complessità che il tempo riserva, con fede e fiducia in Dio che, “così buono, così pwiente, così generoso”, come amava dire il Fondatore, agisce sempre in maniera sorprendente attraverso uomini e donne scelti per essere un faro di luce nelle tenebre del mondo. Ne è prova la storia della Congregazione, nata da1l’ispirazione profetica di San Leonardo Murialdo, che ha saputo cogliere nelle necessità dell’epoca l’esigenza di dedicare il suo Ministero all’educazione cristiana ed intellettuale dei giovani, specialmente degli orfani e di quelli piu disagiati, per garantire loro un inserimento nell’ambito del lavoro. Se consideriamo i mutamenti sociali odierni, come Chiesa percepiamo l’importanza di prendere con urgenza decisioni lungimiranti per il futuro delle nuove generazioni. Pertanto anche Voi, presenti nel vasto campo della pastorale missionaria, siete chiamati ad affrontare le attuali sfide con atteggiamento positivo e confidente facendovi prosslmi con dedizione. Penso dunque al compito di educatori e di consacrati che avete liberamente donato la vita a Cristo e per la Sua Chiesa: ebbene, ravvivate la passione per il Vangelo, portate consolazione e pace a chi è nella prova, esortate cori “tenerezza e carità”, e abbiate cura di quanti sono segnati dalla sofferenza, perché possano scorgere in Voi lo sguardo amorevole del Padre che «asciuga le lacrime su ogni volto» (cfr. I8 25). “Carità è guardare e dire il bello di ognuno, perdonare di cuore, avere serenità di volto, affabilità, dolcezza...”; sono parole che ben esprimono l’eredità spirituale di San Leonardo Murialdo da accogliere e trasmettere con benevolenza, in quanto custodi premurosi di Cristo nei fratelli, miti e obbedienti sull’esempio del Santo Patriarca, ehinandoVi sulle ferite del Redentore, presente e vivo nelle piaghe dell’umanità d’oggi, affinché, secondo il Santo sacerdote torinese, «ne perdantur» (Epistolario V, 2156 e 2187). Come ho ricordato nella Lettera Apostolica Patria corde, «tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà» (Lett. Ap., 8 dicembre 2020). Con questi sentimenti, imparto a ciascuno di Voi e all’intera famiglia murialdina la mia Benedizione, affidandoVi alla materna intercessiorie della Vergine Maria, «Madre nostra, ...] la piu amante, la più affettuosa delle madri» e a San Giuseppe suo castissimo sposo, e chiedendoVi di continuare a pregare per me. Fraternamerite Papa Francesco   Roma, da San Giovanni in Laterano, 19 marzo 2024 Solerinità di San Giuseppe sposo della B.V.M. e Patrono della Chiesa Universale


23 March 2024

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