I QUATTRO VERBI DI SAN GIUSEPPE E L’ESEMPLARITA’ DEL MURIALDO
- 18 May 2021
Carissimi confratelli.
Carissimi fratelli e sorelle della Famiglia del Murialdo.
1. SAN GIUSEPPE E IL NOSTRO TEMPO
In questo tempo sentiamo tante opinioni, si indicano tante prospettive, si propongono tante soluzioni, più o meno realistiche e possibili.
Se le letture della situazione sono diverse e difficili da comporre, c’è però un punto in comune che va evidenziato: che occorre fare in fretta, che non c’è più tempo da perdere.
Papa Francesco ha parlato di “rapidación”, cioè di agire velocemente.
A me sembra che san Giuseppe possa essere di aiuto e di esempio per realizzare questa “rapidación”.
Riflettendo su quanto il Vangelo di Matteo riferisce si potrebbero evidenziare quattro verbi che insieme indicano lo stile di San Giuseppe nel suo essere obbediente al progetto di Dio e nel compiere la missione che gli viene affidata.
I quattro verbi sono: ascoltare, svegliarsi, alzarsi, realizzare.
1.1 San Giuseppe ascolta la voce dell’angelo e in essa coglie l’invito di Dio a compiere una missione all’interno del piano di salvezza: essere padre, custode, educatore di Gesù, insieme a Maria. Credo che sia il primo verbo da coniugare: ascoltare il mondo, le situazioni, entrare in dialogo, chiedere luce alla Parola di Dio.
1.2 Proprio perché san Giuseppe ascolta… si sveglia. L’ascolto produce una nuova visione dei fatti, illumina in modo diverso le situazioni, fa entrare in un nuovo modo di intendere, di capire, di ragionare. Credo che abbiamo bisogno di acquisire una nuova mentalità che ci aiuti a cambiare il nostro stile di vita sotto tanti aspetti. Pensiamo alla Laudato si’ e alla Fratelli tutti, i documenti di papa Francesco che invitano ad una nuova umanità e ad una nuova ecologia.
1.3 “Si alzò” dice il vangelo. E’ il terzo verbo di San Giuseppe. Indica un cambio di situazione della persona, non più ferma e quieta nel suo… dormire. Papa Francesco ci dice che è il tempo di uscire, di andare incontro a chi è lontano, a chi è escluso.
1.4 Quindi san Giuseppe realizza quanto gli è chiesto. E’ proprio di chi trae tutte le conseguenze del suo sì, che passa dal proposito all’impegno concreto, che non rimanda a domani o aspetta chissà quale situazione nuova. Papa Francesco insiste continuamente sull’agire pronto, di oggi, da parte dei cristiani. Troppi uomini e donne sono ai margini della società, troppi giovani e ragazzi sono esclusi dai benefici della scuola e dell’educazione, troppe famiglie non possono realizzare la loro missione di genitori ed educatori dei propri figli.
2. IL PENSARE E IL FARE DI SAN LEONARDO MURIALDO
Il carisma di san Leonardo Murialdo è fondato sulla diretta esperienza di vita e si trova in perfetta sintonia con i quattro verbi di san Giuseppe.
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Le sue scelte non furono programmate a tavolino, esse sono state frutto di un ascolto attento delle persone che lo aiutarono a leggere il suo mondo interiore e a capire le necessità del mondo attorno a lui. Il 14 settembre 1880 diceva al Congresso Cattolico Piemontese: “Volgete un istante lo sguardo intorno a voi. Vedete la moltitudine di fanciulli poveri, traviati che, in città e campagna…” (Scritti, IX, p.152).
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Non aspettò tempo per immergersi nella realtà del Collegio Artigianelli e cercò vie nuove per l’educazione umana e cristiana dei giovani; fece, ad esempio, proposte al governo di allora per difendere le donne operaie e aggiornò i laboratori del Collegio perché i ragazzi fossero preparati ad entrare nel mondo del lavoro. Affermava: “La vera carità e la vera filantropia non si restringono a dare un pane al mendicante incapace di guadagnarselo con il sudore della fronte, ma si dimostrano maggiormente benefiche quando prevengono la povertà facendo sì che i figli del povero imparino un mestiere…” (Epistolario, I, 399; nel 1872). Dunque a bisogni nuovi, occorre rispondere con opere nuove.
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Non rimase nella sua bella casa, rinunciò alle comodità di cui poteva godere e andò a condividere la vita di collegio con i confratelli e i giovani, abitando una stanza adibita ad ufficio e camera da letto. E questo per 34 anni! Costituzioni 50 lo traduce così per noi oggi: “Ispirandosi a San Giuseppe, educatore di Gesù, i confratelli amano vivere tra i giovani come amici, fratelli e padri, partecipando alla loro vita, condividendo le loro gioie e sofferenze e creando con essi un clima di fiducia e di ottimismo”.
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Occorre mettersi al lavoro. Diceva nel 1880: “Dunque, tutti poniamo mano all’opera di Dio. Chi può agire, agisca; chi lo può, lo deve” (Scritti, V, p. 65). Senza dimenticare lo stile che ci viene suggerito: “Facciamo il bene, ma facciamolo bene” (Scritti, IX, p. 234).
3. IL CAPITOLO GENERALE XXIII
A me sembra che il Capitolo Generale XXIII si muova dentro questo contesto giuseppino-murialdino.
Il secondo capitolo del documento finale è dedicato al tema dell’ascolto: “In ascolto di un mondo che cambia”.
Sono diversi i passi che invitano al discernimento, dunque a svegliarsi. “Nelle nostre comunità appare rallentata la capacità di lettura della realtà che cambia” (CG XXIII, 8). E in positivo: “L’impegno pastorale nasce da un discernimento della realtà…” (CG XXIII, 11 c).
Il tema del rinnovamento, l’invito per mentalità e prassi rinnovate sono ribaditi più volte. “Cercare strade e modalità nuove per avvicinare i giovani più poveri di ogni territorio, offrendo loro risposte secondo il nostro carisma” (CG XXIII, 54).
Quindi passare all’azione. “Uscire dai nostri schemi e abitare il mondo da profeti” (CG XXIII, 39).
4. PROSEGUIRE IL CAMMINO
Siamo ormai allo scadere del primo triennio e sentiamo tutta la fatica di questo tempo di pandemia. Tuttavia mi sembra importante che come Famiglia del Murialdo si stia lavorando su diversi ambiti. Ne ricordo alcuni.
Dopo la pubblicazione del documento su “Carisma e parrocchia”, è iniziata la riflessione sul “Patto Educativo Globale”. Un gruppo rappresentativo della Famiglia del Murialdo si ritrova per rinnovare la “Road Map”. L’ambito della formazione è spesso monitorato a livello di singole circoscrizioni e tra di esse. Nell’ambito economico-amministrativo è stato pubblicato il documento base sul sistema binario.
Senza dimenticare la riflessione e il lavoro che segnano la vita nelle varie realtà di provincia e di comunità.
Inoltre è iniziata la preparazione per la prossima Conferenza Interprovinciale 2021 che riveste una importanza particolare per la situazione che stiamo vivendo e per un futuro dopo pandemia ancora da individuare nei suoi termini fondamentali.
Certo non mancano i problemi specie quando dalla riflessione si passa all’attuazione e si toccano con mano limiti e fragilità.
Per questo mi sembra importante richiamarci allo stile dì san Giuseppe e del Murialdo, e non perdere la memoria di quanto ci siamo detti nel capitolo generale.
San Giuseppe e il Murialdo ci proteggano e ci spronino a proseguire il cammino con più slancio e con più coraggio.
Nella festa del 18 maggio preghiamo per tutta la Famiglia del Murialdo, perché insieme possiamo con speranza e fiducia tracciare cammini ricchi di futuro.
Circolare n. 21 di p. Tullio Locatelli, il padre generale
Roma, 18 maggio 2021
Festa di San Leonardo Murialdo
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1970 - 03 maggio - 2025
1970 -- 03 maggio -- 2025 Canonizzazione di san Leonardo Murialdo “E per portare con noi un frammento di questa santità così semplice, così vera, così silenziosa e così feconda, e per sentirlo il Murialdo non solo vivo e glorioso in Cielo, ma nostro compagno e nostro modello nel pellegrinaggio sulla terra e nel tempo, ci fermeremo a queste sue parole, quasi a commiato, nell’ammirazione e nella fiducia per la sua santità: «Non rendere - egli ebbe a dire - la religione o solamente soprannaturale, o solamente umana. Ma soprannaturale e umana. Alla virtù aggiungi la bontà, la dolcezza, lo spirito di amicizia, la naturalezza, la disinvoltura, la festevolezza…» Sembra a Noi di vederlo, di ascoltarlo; e di averlo ancora con noi, San Leonardo Murialdo: vicino. Così sia.” (San Paolo VI, omelia nella canonizzazione di san Leonardo Murialdo)
03 May 2025

Settimana “Luminată” a Roman! (23 -27 aprile)
Settimana “Luminată” a Roman! (23 -27 aprile) Una settimana di vivace e giovane allegria nello stile del Murialdo ed in ricordo di Papa Francesco. Tre momenti importanti. Un campionato di calcio per ricordare i 125 della morte del Murialdo. Un centinaio di giovani liceali hanno dato vita a ben 20 partite disputate con grinta, mettendocela tutta, ma anche in uno stile di rispetto reciproco. Possiamo dire che hanno messo in pratica le raccomandazioni di Papa Francesco, sostenitore e amante dello sport: Lo sport come occasione di educazione, dialogo, inclusione, e gioco di squadra. I nostri cento giovani calciatori appartenenti a diverse confessioni religiose (ortodossi, cattolici, pentecostali..) e di diversi ambiti sociali (medio-basso, rom..) hanno dato prova di spirito sportivo, educazione e rispetto reciproco Negli stessi giorni di clima sportivo, a volte acceso, si sono svolti anche degli allenamenti e partite di Volley per ragazze/i sotto l’attenta presenza di una professoressa di sport e allenatrice. Non ultima proposta per vivere bene questa settimana “Luminată” come si dice qui in Romania, è stata l’uscita dei nostri scout “Seniores” di “ Murialdo into the wild” per il loro consueto-annuale campus di formazione. La loro meta nella zona di Șuncuiuș (Oradea) ha incluso anche ben 20 chilometri del “Camino de România” come parte del pellegrinaggio di Santiago de Compostela. Da segnalare, bella coincidenza, che questa sezione del Camino de Santiago de Compostela è stata iniziata dopo la visita , nel 2019, di Papa Francesco in Romania.
01 May 2025
