Il mese Murialdino, la quarta settimana


  • 23 May 2022

La quarta settimana del Mese Murialdino a Quito ha visto l'incontro dei dirigenti e docenti scuole murialdine dell'Ecuador-Colombia, con delegazioni anche delle altre province americane e la presenza di due confratelli indiani e varie Suore Murialdine, organizzato da p. Franklin Fustillos, Vicario Provinciale e responsabile della pastorale scolastica. Ci ha accompagnato, con passione, entusiasmo e competenza, il sig, Oscar Yépez, colombiano, segretario generale del CIEC (Conferenza Interamericana dell'Educazione Cattolica). Il tema era il Patto Educativo Globale (PEG) proposto da papa Francesco: come attuarlo nel nostro carisma educativo. Dopo la preghiera iniziale e la presentazione delle varie delegazioni presenti, p. Raul Gonzales, superiore provinciale, ha brevemente riassunto la pedagogia murialdina dell'amore e il profilo dell'educatore giuseppino.

Ha quindi passato la parola al sig. Yépez, che partendo dalla forte presenza della Scuola Cattolica (SC) in America (oltre 30.000 realtà) ne ha illustrato le difficoltà, accentuate dalla pandemia, e la necessità di rinnovarsi, per rimanere una proposta significativa, per formare giovani preparati a trasformare la società secondo i valori evangelici. A questo appunto mira il PEG, lanciato dal papa nel 2019 e ora da riavviare dopo i difficili mesi di pandemia. Creare una scuola aperta alla società, attenta al creato (cf. la Laudato sii), che insegni a vivere come fratelli, integrando la dimensione razionale e quella emotiva, coinvolgendo attivamente le famiglie degli alunni. Il progetto è di aiutare i giovani a raggiungere le competenze necessarie alla vita, nel contesto di una società in cambiamento, con una visione aperta, inclusiva, basata sull'ascolto e il dialogo, in un clima di fiducia e speranza: questo mondo si può cambiare! Il secondo giorno ha specificato la missione della SC: costruire un villaggio educante, con coraggio e creatività, mettendo la persona al centro, suscitando una cittadinanza ecologica, in rete con famiglie, religioni, società civile.

Per attuare il PEG occorre non solo una nuova mente, nuove conoscenze, ma un nuovo cuore, una nuova coscienza, un nuovo modo di vivere, più empatico con gli altri e con il creato (conversione ecologica).

Il terzo giorno il relatore ha indicato le modalità per riprendere il PEG dopo la pandemia. Rimettere al centro la persona dell'allievo/a, coinvolgendoli nel processo formativo, accogliendoli anche e soprattutto nelle loro fragilità (solitudine, bassa autostima, paura di sognare il futuro, etica individualista, approccio "leggero" alla vita, alla sessualità). Nei momenti di preghiera e nella Eucarestia, presieduta dal p. Provinciale, abbiamo celebrato San Leonardo Murialdo. E dopo cena un momento di festa, con canti e balli tipici dei vari paesi presenti.

Giovedì il relatore ha continuato ad illustrare come la SC debba rinnovarsi per attuare il PEG, riprendendo da prospettive diverse i temi già trattati. In particolare ha trattato dell'intelligenza spirituale che aiuta i ragazzi e giovani a dare senso alla loro vita, in una visione che integra le varie dimensioni dell'esistenza. Nel pomeriggio i partecipanti hanno potuto visitare la chiesa dei Gesuiti e il Convento Francescano nel centro di Quito. Il convegno termina venerdì mattina. Di fronte ai vari possibili futuri, molti dei quali non belli, la SC offre agli allievi gli strumenti per costruire un futuro felice valorizzando le tante capacità e potenzialità presenti in loro. Nella eucarestia conclusiva il p. Generale, don Tullio, dopo aver ringraziato tutti per il loro impegno durante la pandemia per restare vicino ai ragazzi, lascia 3 parole ai partecipanti: Pentecoste (questo incontro come dono dello Spirito), vocazione (farsi santi educando) ed è possibile guardare insieme e con speranza al futuro: la scuola giuseppina ha ancora molto da dire e offrire!

(scrive p. Eugenio Beni da Ecuador)

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A Popesti (Romania) professione perpetua di Adrian Arcana

Sabato 15 novembre nella chiesa di Santa Agnes delle suore di Maria Ward a Popesti il nostro confratello Adrian Arcana ha pronunciato la sua professione perpetua: dopo alcuni anni di permanenza in Congregazione ha deciso di dire il suo “sì per sempre”. La nostra comunità di Popesti ha una chiesa intitolata a S. Leonardo Murialdo, ma è stata giudicata troppo piccola davanti alla possibilità che tanti amici partecipassero alla festa.  E la scelta è stata giusta. Alla celebrazione sono venuti alcuni giovani della parrocchia, dal gruppo Scout,  mamma, fratello, sorella e tanti altri.. Quando nel silenzio della chiesa furono nominate le “strane ma solenni” parole “povertà, castità, obbedienza” e “perpetua”,  un po’ di sorpresa e una certa emozione  ha sottolineato nel cuore di molti dei presenti questa insolita promessa. Era  una bella e rara testimonianza confermata ripetutamente  da “sì, lo voglio”. La Congregazione  è sbarcata da una trentina di anni in Romania cercando di consolidare la sua presenza qui  con alterne vicende di avanzamenti e ritirate: ma per il momento il fronte si è consolidato con un’opera nel nord, a Roman, e una vicino alla capitale, a Popesti Leordeni. Ci sono tre confratelli italiani “vecchiotti” e tre confratelli rumeni insolitamente giovani per la nostra provincia. Comunque sia ringraziato il Cielo per questo dono che viene dalla parte orientale dell’Europa, da un mondo poco conosciuto nell’Italia tradizionale. Eppure c’è.


25 November 2025

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