Solenne celebrazione del centenario ad Ambato


  • 24 May 2022

Il primo appuntamento per chiudere l'anno centenario dell'arrivo dei primi Giuseppini si è tenuto ad Ambato, dove tanti confratelli ecuadoriani hanno iniziato il loro cammino vocazionale, e sede del santuario di San Giuseppe. Venerdì 20, negli spazi della nostra scuola, si è tenuta una serata di balli e quadri folklorici, presentati dagli studenti e insegnanti locali, più quelli della scuola "Paulo VI" di Quito. Un trio da Quito e un artista locale hanno animato la parte musicale. I fuochi artificiali hanno concluso la serata, molto partecipata.

Sabato 21, alle 10, nel santuario gremito, il Nunzio Apostolico in Ecuador, Mons. Andrés Carrascosa, ha presieduto l'Eucarestia di ringraziamento. Concelebravano il vescovo di Ambato, Mons. Jorge Giovanny Pazmiño OP e don Tullio Locatelli, Padre Generale, con oltre 30 sacerdoti giuseppini e due diaconi. Era presente pure la Madre Generale delle Suore Murialdine, Suor Orsola Bertolotto, assieme a molte consorelle. Nell'omelia il Nunzio ha ricordato l'opera di evangelizzazione svolta nella missione del Napo dai primi missionari, poi accompagnati dalle Suore Dorotee. Anche oggi siamo chiamati ad annunciare la buona notizia che porta la vita di Dio alle persone, vivendo al servizio dei fratelli, pieni della Parola per poterla trasmettere. Pur se oggi i Giuseppini sono presenti in varie parti dell'Ecuador, il Nunzio chiede di continuare ad essere presenti nel Napo. Siamo strumenti piccoli per una missione grande! Ma ci sostengono l'esempio e l'intercessione dei primi missionari giuseppini in terra ecuadoriana.

Successivamente, nel teatro della scuola si è tenuto l'atto pubblico di ringraziamento, alla presenza di varie autorità, che hanno espresso la gratitudine e l'apprezzamento della società civile per l'opera compiuta dalla Congregazione in questi 100 anni, consegnando anche medaglie, targhe o atti ufficiali. Gli ex-allievi hanno presentato un volume commemorativo. L'orchestra da camera della scuola ha eseguito alcuni brani. Il pranzo nei locali dell'opera ha concluso questa indimenticabile giornata.

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Messaggio di Papa Francesco al capitolo generale della CSJ

Al Reverendo P. Tullio LOCATELLI Superiore generale della Congregazione di San Giuseppe del Murialdo     Nell’approssimarsi della celebrazione del XXIV Capitolo generale della vostra famiglia religiosa, desidero far giungere a Lei e ai Confratelli la mia paterna vicinanza, assicurando la preghiera in tale momento di comunione fraterna e di riflessione. L’evento capitolare è l’occasione in cui lo Spirito Santo suscita nei cuori gratitudine al Signore per i doni che ha elargito e incoraggia tutti ad accogliere le inevitabili complessità che il tempo riserva, con fede e fiducia in Dio che, “così buono, così pwiente, così generoso”, come amava dire il Fondatore, agisce sempre in maniera sorprendente attraverso uomini e donne scelti per essere un faro di luce nelle tenebre del mondo. Ne è prova la storia della Congregazione, nata da1l’ispirazione profetica di San Leonardo Murialdo, che ha saputo cogliere nelle necessità dell’epoca l’esigenza di dedicare il suo Ministero all’educazione cristiana ed intellettuale dei giovani, specialmente degli orfani e di quelli piu disagiati, per garantire loro un inserimento nell’ambito del lavoro. Se consideriamo i mutamenti sociali odierni, come Chiesa percepiamo l’importanza di prendere con urgenza decisioni lungimiranti per il futuro delle nuove generazioni. Pertanto anche Voi, presenti nel vasto campo della pastorale missionaria, siete chiamati ad affrontare le attuali sfide con atteggiamento positivo e confidente facendovi prosslmi con dedizione. Penso dunque al compito di educatori e di consacrati che avete liberamente donato la vita a Cristo e per la Sua Chiesa: ebbene, ravvivate la passione per il Vangelo, portate consolazione e pace a chi è nella prova, esortate cori “tenerezza e carità”, e abbiate cura di quanti sono segnati dalla sofferenza, perché possano scorgere in Voi lo sguardo amorevole del Padre che «asciuga le lacrime su ogni volto» (cfr. I8 25). “Carità è guardare e dire il bello di ognuno, perdonare di cuore, avere serenità di volto, affabilità, dolcezza...”; sono parole che ben esprimono l’eredità spirituale di San Leonardo Murialdo da accogliere e trasmettere con benevolenza, in quanto custodi premurosi di Cristo nei fratelli, miti e obbedienti sull’esempio del Santo Patriarca, ehinandoVi sulle ferite del Redentore, presente e vivo nelle piaghe dell’umanità d’oggi, affinché, secondo il Santo sacerdote torinese, «ne perdantur» (Epistolario V, 2156 e 2187). Come ho ricordato nella Lettera Apostolica Patria corde, «tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà» (Lett. Ap., 8 dicembre 2020). Con questi sentimenti, imparto a ciascuno di Voi e all’intera famiglia murialdina la mia Benedizione, affidandoVi alla materna intercessiorie della Vergine Maria, «Madre nostra, ...] la piu amante, la più affettuosa delle madri» e a San Giuseppe suo castissimo sposo, e chiedendoVi di continuare a pregare per me. Fraternamerite Papa Francesco   Roma, da San Giovanni in Laterano, 19 marzo 2024 Solerinità di San Giuseppe sposo della B.V.M. e Patrono della Chiesa Universale


23 March 2024

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