COVID 19 NELLA FAMIGLIA DEL MURIALDO
- 18 November 2020
UNO SGUARDO SULLA CONGREGAZIONE E FAMIGLIA DEL MURIALDO IN TEMPO DI COVID 19
ARGENTINA-CILE
IN TEMPO DI COVID
La nostra provincia di Argentina/Cile sta attraversando la stagione del COVID dal marzo scorso, praticamente, quando abbiamo avuto la chiusura dei collegi, delle scuole, delle chiese e da quel momento, seppur con ritmi e modalità diverse tra Cile e Argentina, il contagio si è sempre più esteso. Nei primi mesi era più significativo il contagio in Cile più che in Argentina, mentre adesso il Cile viaggia su 1000/2000 contagi al giorno, mentre invece l'Argentina è intorno ai 15.000.
I due paesi però hanno affrontato in modo diverso il problema COVID.
Il Cile con delle chiusure localizzate dove c'era un focolaio di contagio e l'Argentina invece con un lockdown più o meno generalizzato, che è stato totale al principio, direi per il primo mese, poi si è differenziato nelle varie province secondo il ritmo di diffusione del contagio.
Adesso sì qui in Argentina si cerca di aprire un po’, anche se il contagio continua.
Quello che è successo qui è che fino all'inizio di settembre il contagio, che era soprattutto nella zona di Buenos Aires e dintorni (la cosiddetta AMBA-Area Metropolitana Buenos Aires), si è diffuso anche nelle altre province, che prima più o meno mettevano attenzione al tema, ma erano abbastanza liberi di muoversi all'interno delle province. Adesso la maggioranza dei contagi l’abbiamo nell’interiore del paese più che nella zona di Buenos Aires.
Poi, come si sa qui in Argentina il grande problema è quello economico e in Cile è quello del cosiddetto “estallido social” cioè questa rivoluzione sociale che è cominciata l'anno scorso e di cui hanno celebrato con altri danni l'anniversario una quindicina di giorni.
Qualche giorno fa c'è stato in Chile il Plebiscito per il cambio della Costituzione che ha avuto un risultato positivo: una maggioranza molto significativa vuole il cambio della Costituzione. Adesso comincerà un processo che sarà lungo e complicato; speriamo che avvenga nell’ ordine, non nel grande disordine e nella violenza, come è successo in Cile nell’ultimo anno.
Nelle nostre comunità e opere, dove si lavora anche se le scuole, collegi e chiese sono chiuse, devo dire che come salute stiamo bene, per quanto riguarda il Covit: fino adesso non abbiamo avuto nessun caso.
Le scuole si sono organizzate tutte per fare un’attività didattica ed educativa attraverso internet e cercando di raggiungere tutti o quasi tutti gli alunni, dotandoli degli strumenti necessari o portando in famiglia le fotocopie del materiale scolastico.
Oltre a ciò si organizzano anche momenti di incontro, quasi vorrei dire di ricreazione per i ragazzi, feste “virtuali”, tanto per tenere il vincolo con il collegio.
In questa ultima parte dell’anno (mancano un paio di mesi, anche meno alla conclusione) si vorrebbe tentare di farli ritornare in classe, non tanto per fare lezione, ma per tornare al collegio, perché i ragazzi si possano reincontrare e salutare, soprattutto per quelli che chiudono un ciclo, il primo o ancor più il secondo e quindi lasciano.
In questo momento c'è tutto un discorso e una polemica, anche una confusione su questo tema. Poi, come succede dappertutto, la questione viene strumentalizzata politicamente e i governanti danno disposizioni senza rendersi conto del tutto come sia possibile applicarle…
Per quanto riguarda le parrocchie ci sono alcune realtà dove le chiese possono esser aperte, però con pochi fedeli e con tutte le precauzioni.
A Buenos Aires le chiese sono chiuse dal marzo scorso; a Mendoza hanno aperto, poi chiuso e ora sono riaperte sempre con misure cautelative più rigide.
In Cile le chiese sono chiuse dal marzo scorso.
Sia nei collegi sia nelle parrocchie si lavora molto, moltissimo direi, con l'attività sociale e caritativa tramite, la Caritas grazie al volontariato, tramite i gruppi di giovani che abbiamo per aiutare con cibo e vestiti le famiglie bisognose che sono sempre di più.
Dal punto di vista economico le opere (soprattutto quelle dell’Argentina) sono molto segnate da questa situazione di povertà crescente.
Abbiamo soprattutto una forte inadempienza delle famiglie nel pagare la quota mensile, che pure è bassa, ma nella situazione economica in cui versa la maggioranza delle famiglie debbo dire che è l'ultima cosa a cui pensano. Qualche papà mi ha candidamente confessato: “Padre, o pago la quota o do da mangiare ai miei figli…”.
Qui al Pio XII abbiamo una morosità rispetto al pagamento della quota che si aggira intorno il 75%. Adesso la situazione sembra un po’ migliorata perché già vengono a pagare la matricola per il prossimo anno e alcuni approfittano per saldare il debito anteriore.
In Argentina il governo è intervenuto negli ultimi tre mesi sembra con un contributo allo stipendio dei dipendenti che non ricevono la sovvenzione statale, questo ha allentato un po’ la sofferenza economica delle opere.
Però la situazione economica è molto precaria, come voi ascoltate credo anche lì dai notiziari in Italia. Qui c’è questo dollaro “blu”, come si dice, cioè non ufficiale, che vale più o meno il doppio del dollaro ufficiale: se 90 pesos vale il dollaro ufficiale, quello vale 180. Vuol dire che se tu devi comprare dollari devi mettere 180 pesos per ogni dollaro; se tu vendi i dollari te ne danno solo 90 di pesos… è un po’ una cosa difficile da spiegare; poi ci sono tasse su tasse e zero possibilità per noi di convertire la moneta locale.
Ci sono delle opere come Mendoza che in questo momento hanno bisogno di un aiuto della provincia, ma qui non abbiamo la liquidità; quello che la provincia ha è in Cile, ma se non si viaggia non si può portare il denaro; spedirlo o fare bonifici è inimmaginabile in questo momento con tutte le tasse che ci sono…
Se io riuscirò a fine novembre andare in Cile per la visita alle comunità, poi passo a Mendoza e porterò qualche migliaio di dollari.
La situazione economica e molto molto difficile. Lo ho sentito e verificato in tutte le realtà nostre, perché finisco oggi l'ottava settimana di visite virtuali alle comunità.
Devo dire che i nostri laici collaboratori una volta di più hanno mostrato la loro vicinanza alla comunità e all'opera - parlo in generale - e un grande senso di partecipazione e di motivazione all'apostolato murialdino. Ci stanno dando una prova in più della loro vicinanza ed è una bella cosa.
Il discorso delle prospettive qui è molto difficile da fare.
Sento dire da più parti che, sia in argentina sia in Cile, che, se non ci sarà nella primavera una vaccinazione che si possa considerare sicura e che possa essere distribuita in modo generalizzato, sarà difficile riprendere nel marzo del 2021 l'attività scolastica col nuovo anno scolastico in modo presenziale.
Se non ci sarà il vaccino in primavera, probabilmente si partirà con il nuovo anno scolastico in forma virtuale, si andrà poi forse a cominciare in via presenziale nella seconda parte dell'anno, cioè dopo le cosiddette vacanze d'inverno che sono intorno alle ultime settimane di luglio.
Queste sarebbero le prospettive per quanto riguarda i collegi.
Per le parrocchie, invece, sembra che si possa riaprire prima (tra una settimana o due), ma per un massimo di 20 persone, in luogo aperto. Questo è ciò che si dice in questi giorni.
Devo dire che, dopo un momento di smarrimento iniziale quando si pensava che il problema sarebbe durato qualche settimana soltanto, in questi mesi si è lavorato molto e valorizzato molto il contatto via via zoom, sia a livello di consiglio provinciale, sia con le comunità, sia con le nostre commissioni, sia a livello interprovinciale.
In un certo senso, sembra paradossale, ci siamo sentiti più uniti e mi sembra anche che qualche cosa di positivo c’è stato anche nelle comunità, in termini di regolarità della preghiera, di maggior comunicazione, di maggior attenzione reciproca, di sentirci di più fratelli e “sulla stessa barca”.
Ci voleva una dramma come questo per renderci più consapevoli della necessità che abbiamo gli uni degli altri. Speriamo di non dimenticarlo, e che Dio ci aiuti.
p. Mario Aldegani
superiore Argentina-Cile
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IV Seminario Pedagogico Internazionale Murialdino
IV Seminario Pedagogico Internazionale Murialdino Roma, dal 29 ottobre al 2 novembre 2025 In concomitanza con il Giubileo del Mondo Educativo, la Famiglia del Murialdo ha organizzato un nuovo seminario pedagogico internazionale con il motto: “La Speranza come prassi educativa” per riflettere, condividere e diffondere lo stile educativo murialdino, riprendendo le nostre radici carismatiche ed elevando lo sguardo speranzato verso il domani, diventare capaci di offrire oggi le migliori risposte educativo-evangelizzatrici alle sfide odierne. Hanno partecipato più di 80 educatori, laici/che e religiosi/se, delegati da tutte le circoscrizioni dove si trova la Famiglia del Murialdo nel mondo. È stata una bellissima e molto arricchente esperienza di condivisione e crescita, dove si è palpato un caldo clima di famiglia ben unita al servizio dell’educazione dei giovani, specialmente dei più bisognosi. L’incontro si è tenuto nella sede della Casa Severino Fabriani, di Via Gnocchi 70, Roma. In linee generali, il seminario è partito il mercoledì 29 con delle conferenze che hanno evidenziato e riflettuto sull’educazione in generale e su quella cattolica nel mondo odierno, con le sue potenzialità e sfide. Il giovedì 30 hanno continuato le conferenze cercando di mostrare le realtà delle gioventù sia nell’America Latina che dell’Italia, con le loro necessità e sogni… Dopo di che, si cominciò a presentare i contributi pervenuti delle diverse nazioni con degli elaborati emersi nei rispettivi pre-seminari. Una ricchezza immensa che è continuata fino al mezzogiorno del venerdì 31. Al pomeriggio di quel giorno si è tenuta una conferenza di riassunto e sintesi di tutto quello che abbiamo condiviso, per dopo passare al lavoro di gruppi dove prendendo le diverse tematiche emerse nell’incontro si ha cercato di approfondirle e soprattutto disegnare linee di azione per renderle concrete. Il sabato 1º novembre, festa di Tutti i Santi, si è andato a Vaticano per condividere la Messa con Papa Leone XIV a Piazza San Pietro, insieme a tantissimi altri educatori convocati per il Giubileo. A continuazione si sono spostati al nostro Oratorio San Paulo per il pranzo e per dopo passare alla Basilica di San Paulo a celebrare il giubileo pregando e attraversando la Porta Santa. La domenica 2 abbiamo ripreso i lavori con la presentazione delle conclusioni proposte da ogni gruppo e le votazioni delle linee di azione. La Messa di clausura e il gioioso pranzo festivo finale segnarono il momento del ritorno delle rispettive delegazioni, ma la vicinanza nell’affetto e le amicizie nate e consolidate ci terrano uniti per sempre. Il testo del documento finale approvato verrà pubblicato prossimamente. Rendiamo grazie infinite al Dio misericordioso che ci ha regalato questo meraviglioso momento di crescita e condivisione come famiglia ben unita nel carisma, dove l’incontro internazionale e interculturale è stato segnato dalla gioia, la fratellanza e la voglia di formarci meglio per essere educatori cristiani dei giovani bisognosi cercando di “fare il bene e farlo bene!”.
04 November 2025
MODENA: Incontro ex-allievi
Sabato 25 ottobre abbiamo vissuto qui al Sacro Cuore di Modena l’incontro annuale degli ex allievi con un'attenzione speciale per l’associazione Pier Giorgio Frassati che ha ricordato i 40 anni di presenza qui al Sacro Cuore. Gli oltre 100 ex allievi presenti hanno vissuto e vivono la solidarietà e l’altruismo in modo convinto, trasparente e fattivo. Tutto questo fa ben sperare in un futuro fatto di valori per le nuove generazioni. Nella foto dello stendardo dell’Associazione Pier Giorgio Frassati, le lettere P A S vogliono dire: Preghiera, Azione, Sacrificio. p. Agostino Manfredini CSJ
30 October 2025
"FIN DALLA NASCITA..."
«FIN DALLA NASCITA…» Domenica 26 ottobre 1828, nascita di san Leonardo «Fin dalla nascita Dio mi ha colmato dei suoi benefici. La mia famiglia era stimata e godeva di una certa agiatezza; mio padre era un one- sto agente di cambio, cattolico praticante; mia madre era pia, esemplare, molto affezionata ai suoi figli, soprattutto a me quando abbracciai la vita sacerdotale. Il mio animo era inclinato alla virtù e dotato di una certa sensibilità favo- revole alla pietà» (Test., p. 125). «Ringraziamo il Signore per i tanti suoi benefici, per averci fatto nascere in famiglie cristiane, per averci chiamato alla fede, per averci fatti cristiani» (Scritti, VII, pp. 289-290). Signore, Dio onnipotente, ti ringraziamo per il dono della vita e della fede, e per averci creati a tua immagine e somiglianza. Uniti nella preghiera e un saluto dalla Parrocchia nostra Signora della salute che custodisce l’urna del Murialdo a Torino
26 October 2025



