Il Covid non ha fermato il nostro essere uniti e solidali...


  • 10 September 2020

CANTI DI VITA E SPERANZA   (FdM dell' Ecuador e Colombia)

 

MOTIVAZIONE. La realtà senza precedenti che stiamo vivendo ha portato alti livelli di ansia, stress, sofferenza, angoscia e disperazione. Il 27 marzo abbiamo visto "un uomo vestito di bianco e stanco, che camminava sotto la pioggia persistente nella deserta piazza San Pietro a Roma, carico di dolore, sofferenza, ma anche di speranza". Come Famiglia del Murialdo abbiamo deciso di accompagnare Papa Francesco nel suo cammino di fede, dolore e speranza. Così è nata l'idea di questo concerto, Songs of Life and Hope. Abbiamo pensato che per una Chiesa che era appena agli inizi, il modo migliore, se non l'unico, per raggiungere migliaia di fratelli e sorelle con il nostro messaggio di vita e di speranza era attraverso i social network. Per strutturare il concerto ci siamo ispirati a una poesia che più di due secoli fa è stata scritta in una situazione simile a quella che stiamo vivendo. Alcuni versi della poesia dicono: "Quando la tempesta passerà e le strade saranno domate e noi saremo sopravvissuti a un naufragio collettivo; con un cuore che piange e un destino benedetto, ci sentiremo felici, solo per essere vivi. Quando passa la tempesta, ti chiedo Dio, nel dolore, di renderci migliori, come ci avevi sognato". Questo era il nostro obiettivo: portare al mondo, come Famiglia del Murialdo, un messaggio di gioia e di speranza in questi momenti di prova.

MESSAGGIO. La FdM in Ecuador e Colombia è una comunità gioiosa e ottimista anche in tempi difficili. Ha artisti di fama nazionale e internazionale e altri che si sono esibiti al concerto. Uniti nel carisma del Murialdo, siamo riusciti a riunire un nutrito gruppo di fratelli della Famiglia del Murialdo provenienti da tutto il mondo e abbiamo offerto loro un messaggio di gioia e di fratellanza ispirato dalla testimonianza di San Leonardo: "Che gioia, Dio ci ama".  Miguel Cabrera, coordinatore e animatore del concerto ha riassunto nella presentazione il significato dell'evento: "Cara famiglia, un abbraccio fraterno per tutti voi, Famiglia del Murialdo nel mondo. Oggi è una giornata meravigliosa. Oggi è un giorno per benedire, lodare e glorificare Dio Padre. È un giorno in cui la Famiglia del Murialdo si riunisce per salutarci e augurarci il meglio in questi tempi difficili, unita con la fiducia che "anche questo passerà".

INNOVAZIONE E LEALTÀ. A conclusione di questo concerto possiamo dire: grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento. Siamo convinti della necessità e del potere del linguaggio virtuale per raggiungere i fratelli. Riconosciamo che sta nascendo una nuova umanità che speriamo si basi sulla dignità, sul rispetto, sulla giustizia e sulla solidarietà. Sentiamo di essere in un momento dello Spirito, in un'occasione per nascere con la forza del fermento. Come Congregazione, come Famiglia Murialdo, siamo chiamati a cambiare, al nuovo, all'inclusivo, all'universale; siamo chiamati a vivere nell'unità e nella fraternità confidando in Dio e vivendo con entusiasmo e fedeltà il carisma di san Leonardo Murialdo.

                                                                                                                                 

 P. Gilberto Freire Ortiz

 

News

Other news

Confratelli di 50mo

Dal 15 al 20 aprile  9 sacerdoti Giuseppini si sono ritrovati in casa generalizia per festeggiare il loro 50esimo di sacerdozio.assente solo il padre vicente Novoa che che dall'equador non è potuto essere presente. Due altri confratelli sono in paradiso causacovit.sono stati ricevuti in udienza dal papa con cui hanno scattato una preziosissima foto ricordo in piazza san pietro Hanno potuto visitare comunità Nuovi orizzonti e sant'Egidio a Roma mentre giovedì 19 aprile hanno celebrato la santa messa con i.nostri teologi a Viterbo ,città dove sono stati consacrati 50 anni fa.isacerdoti sono rimasti contenti di questa esperienza avendo potuto incontrare compagni di ordinazione non visti da parecchi anni.Tutti felici in attesa del 60 di sacerdozio. Scrive p. Tullio Locatelli 'I confratelli che quest'anno ricordano il 50mo di sacerdozio si ritrovano in questa  settimana a Roma per condividere in questi giorni il grazie al Signore per il dono ricevuto e far condivisione delle loro esperienze. Sono: P. Mauro Guglielmo (da Foggia), p. Mauro Peserico (da Montecchio), p. Gino Cia - p. Giuseppe Menzato - p. Paolo Manea (da Oderzo), p. Solideo Poletti e p. Leonardo Rigoni (da Ravenna), P. Pedro Olea ( da Siguenza), p. Mariano Zenere (da Madrid). Manca il p. José Novoa di Babahoyo, Ecuador. Hanno partecipato all'udienza generale di papa Francesco mercoledì scorso, sono stati a Viterbo dove sono stati ordinati sacerdoti, hanno incontrato rappresentanti della Comunità Sant'Egidio e di Nuovi Orizzonti.  Si sono presi anche un po ' di tempo per la preghiera e per dialogare tra loro. La esperienza termina sabato 20'.


18 April 2024

thumb
Nuovi diaconi giuseppini

La diaconia che serve…   La gioia, come la paura, ci può a volte bloccare. Può essere un’esperienza talmente forte e coinvolgente che non lascia tempo e spazio al pensiero; e ci prende, ci invade, e ci costringe a rimanere in quello sguardo, in quell’incontro. La gioia dei discepoli alla vista del Signore risorto è di questo tipo: non una delle piccole soddisfazioni della quotidianità, non un passeggero stato d’animo, ma la consapevolezza di essere toccati nel profondo, di essere interpellati e personalmente coinvolti. Ma ancor più è una gioia tutta particolare quella dell’incontro con il Signore risorto, perché oltre alla forza immane dell’inaudito e dell’inaspettato, porta con sé la consapevolezza che in Lui le nostre più profonde paure sono davvero dissolte, che la negatività e il male, la paura e tutto ciò che è contro la nostra umanità, viene definitivamente sconfitto ed eliminato. Ma, come se non bastasse, è un incontro che riabilita la storia: sia quella che raccoglie le aspirazioni e le speranze di un popolo, sia quella che ogni essere umano porta con sé. È a questa gioia che il vescovo Piazza ha invitato Alen, Stanley e Kartik (i nuovi diaconi) ad abbeverarsi, a questa gioia a chiesto loro di diventare testimoni, a viverla e a trasmetterla. Nonostante tutte le paure e le sofferenze, nonostante la tristezza che viviamo per il distacco da chi ci ha lasciato da poco e poteva essere qui (Elvis), la diaconia che oggi è urgente annunciare e testimoniare è quella della speranza e della gioia del messaggio evangelico. Solo la consapevolezza dell’immenso dono dell’amore del Padre ci permette di leggere la nostra, e le vite di tutti, come vite nelle mani di Dio, come vite in buone mani.


15 April 2024

thumb