P. GAETANO GATTO

01 January 1970 / 01 January 1970

PADRE GAETANO GATTO Padre Gaetano è nato a Lancenigo di Villorba, in provincia di Treviso, il 31 ottobre 1930. Giovanissimo fu con i Giuseppini a Montecchio Maggiore, Vicenza, e dopo a Vascon, Treviso, prima di entrare in noviziato a Vigone, Torino, il 25 ottobre 1945. Il 10 novembre 1946 a Ponte di Piave, Treviso, professò per la prima volta. Dopo l’anno di studio a Ponte di Piave, dal 1947 al 1950 è ad Arcugano, Treviso, e poi per tre anni a Oderzo, Treviso. Professò in perpetuo a Ponte di Piave l’1 novembre 1951. Dal 1953 al 1957 a Viterbo frequentò i corsi di teologia in vista del sacerdozio; a Venezia il 29 giugno 1957 fu ordinato sacerdote dal patriarca Angelo Roncalli, divenuto pontefice nel 1958 con il nome di Giovanni XXIII. Nello stesso anno ha conseguito il titolo di insegnante di Educazione Fisica. Assistente, insegnante, collaboratore parrocchiale: questi i compiti principali svolti dal nostro confratello Gaetano. Buon organista, ha insegnato musica e diretto cori parrocchiali. Fu nell’opera di Portogruaro (1957-1958), poi quattro anni a Venezia, quindi al “Turazza” di Treviso, negli anni 1962-1966; quindi, dopo un anno a Montecchio Maggiore fu in comunità a Oderzo, al Brandolini, dal 1967 al 2001. Fu a Conegliano negli anni 2001 -2003, quindi a Padova nella casa provinciale dell’allora Provincia Veneta, infine nella comunità “Sacro Cuore”. Ultimamente era ricoverato nella struttura “Centro Nazareth” in Padova, dal 30 ottobre 2018. E’ mancato nella notte del 23 gennaio 2022, all’età di 91 anni, all’ospedale di Padova. Dopo i funerali nella chiesa di Ognissanti in Padova, p. Gaetano è stato sepolto a Oderzo nella tomba di congregazione. Nelle sue note personali qualcuno ha scritto che gli piaceva insegnare, stare con i ragazzi; dal carattere un poco chiuso dimostrava una forte sensibilità, per questo aveva bisogno di trovare amicizie, vere e sincere. Nel suo testamento ha scritto: “Non posso dimenticare quanto il Signore ha fatto per me. Sono veramente molte le premure del Signore di cui sono stato fatto oggetto, ma non sempre ho risposto alle sue predilezioni prestatemi con infinita pazienza e amore giorno dopo giorno. Osservando certi momenti della mia vita vedo di aver avuto a volte dei rapporti con gli altri più sotto l’aspetto umano di amicizia che una disponibilità e una generosità di portare la mia e le anime a Cristo Gesù”. Un bel pensiero! Non vengono negate le amicizie, ma ricorda a se stesso, e a noi, che l’amicizia può essere una strada per aiutare le persone ad andare verso Gesù. Non sempre godette di una buona salute tanto da mettere in dubbio la sua possibilità di studiare filosofia e teologia; ma, come poi saprà dimostrare, tutto può essere superato quando c’è il desiderio di diventare religiosi e sacerdoti. Durante il noviziato scrisse una lettera al superiore generale padre Luigi Casaril, chiedendogli di essere mandato in missione, perché affermava di avere maturato tale desiderio da ormai diversi anni. Non fu mai mandato in missione e la sua missione fu di trovarsi tra i ragazzi dei vari collegi e delle scuole, di essere per loro assistente, insegnante, padre spirituale. Una presenza discreta, umile, senza incarichi specifici; puntuale e preciso nei suoi compiti, senza strafare. Ӝ Ӝ Ӝ Ӝ Ӝ Nella messa esequiale P. Nadir Poletto, vicario generale, affermava che “p. Gaetano, nostro confratello, adesso si trova in cielo, nelle braccia del Padre. Ha celebrato la sua Pasqua definitiva. La Pasqua è quanto di più profondo un consacrato, un sacerdote è chiamato a celebrare nella sua vita. Il congedo da p. Gaetano, diventa un momento privilegiato per professare la nostra fede nella Risurrezione. Siamo qui per dire la nostra certezza di vivere oltre il tempo. Siamo qui per dire che p. Gaetano vive nel Signore, nella comunione dei santi. Siamo qui per dire che la vita del Signore risorto sarà la nostra vita. Siamo qui per affermare che p. Gaetano sta nelle mani di Dio e chi “sta nelle mani di Dio, sta in buone mani”. Grazie don Gaetano per la tua vita cristiana, religiosa giuseppina e sacerdotale. Abbiamo ascoltato nella pagina evangelica “Le beatitudini”. Le beatitudini, ha scritto papa Francesco, “sono la carta d’identità del cristiano”. Sicuramente sono state un punto di forza per p. Gaetano e che lascia a tutti noi in eredità. Credo di poter dire che ha fatto trasparire nella quotidianità della sua vita il volto del Gesù vivendo le beatitudini, con una sua presenza discreta, umile, gentile, nell’amicizia, abbandonandosi alla volontà di Dio. Oggi, in tutto il mondo, la Famiglia del Murialdo, ricorda e prega per la vita eterna di p. Gaetano. Un grazie speciale a p. Siro e a tutta la comunità giuseppina “Sacro Cuore” di Ognissanti in Padova per averlo accolto, curato, accompagnato negli ultimi anni della sua vita”. Caro p. Gaetano dal cielo prega per noi e intercedi per nuove vocazioni alla nostra famiglia religiosa. p. Tullio Locatelli padre generale