La causa di beatificazione di p. ETTORE CUNIAL.


  • 25 January 2021

Oggi 25 gennaio, nella cattedrale di Tirana alle ore 17.00 si svolge la celebrazione che presenta ufficialmente il tribunale diocesano che presidia lo svolgimento della causa di beatificazione di p. ETTORE CUNIAL. 

La celebrazione si svolge secondo le seguenti modalità:
dopo che tutti i fedeli e invitati sono convenuti, il vicepostulatore (P. Giovanni Salustri) spiega il significato di questo primo atto del processo.
L’Arcivescovo, Mons. George Frendo,  recita una preghiera allo Spirito Santo.
Poi, il cancelliere legge il testo del nulla osta della Congregazione e il decreto dell’arcivescovo con il quale ha designato i membri del tribunale.
L’Arcivescovo chiede ai membri del tribunale il consenso per l’incarico affidato e li invita a giurare.
A questo punto inizia a fare il giuramento l’Arcivescovo con i membri del tribunale ponendo la mano destra sulla Bibbia e firmando e timbrando i verbali.
Quindi, l’Arcivescovo chiede al vicepostulatore di fare il giuramento e di presentare l'elenco dei testimoni.
Il cancelliere legge il verbale che si conclude con l’indizione della seconda sessione (=la prima privata) del tribunale per esaminare i testimoni.
L’arcivescovo rivolge alcune parole ai fedeli, prestando attenzione a non fare panegirici e spiegando, qualora fosse ancora necessario, che l’ultima parola spetta al Papa.
Infine, il cancelliere consegna i tre verbali della prima sessione, tutti i documenti ricevuti dal vicepostulatore, le nomine e i nulla osta, al notaio che custodirà tutto e inizia il suo mandato dalla prossima sessione in poi.
La celebrazione termina con la benedizione finale.

Tutti, in particolare i devoti e affezionati di p. Ettore Cunial, possono seguire in diretta la celebrazione sui seguenti link:

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Messaggio di Papa Francesco al capitolo generale della CSJ

Al Reverendo P. Tullio LOCATELLI Superiore generale della Congregazione di San Giuseppe del Murialdo     Nell’approssimarsi della celebrazione del XXIV Capitolo generale della vostra famiglia religiosa, desidero far giungere a Lei e ai Confratelli la mia paterna vicinanza, assicurando la preghiera in tale momento di comunione fraterna e di riflessione. L’evento capitolare è l’occasione in cui lo Spirito Santo suscita nei cuori gratitudine al Signore per i doni che ha elargito e incoraggia tutti ad accogliere le inevitabili complessità che il tempo riserva, con fede e fiducia in Dio che, “così buono, così pwiente, così generoso”, come amava dire il Fondatore, agisce sempre in maniera sorprendente attraverso uomini e donne scelti per essere un faro di luce nelle tenebre del mondo. Ne è prova la storia della Congregazione, nata da1l’ispirazione profetica di San Leonardo Murialdo, che ha saputo cogliere nelle necessità dell’epoca l’esigenza di dedicare il suo Ministero all’educazione cristiana ed intellettuale dei giovani, specialmente degli orfani e di quelli piu disagiati, per garantire loro un inserimento nell’ambito del lavoro. Se consideriamo i mutamenti sociali odierni, come Chiesa percepiamo l’importanza di prendere con urgenza decisioni lungimiranti per il futuro delle nuove generazioni. Pertanto anche Voi, presenti nel vasto campo della pastorale missionaria, siete chiamati ad affrontare le attuali sfide con atteggiamento positivo e confidente facendovi prosslmi con dedizione. Penso dunque al compito di educatori e di consacrati che avete liberamente donato la vita a Cristo e per la Sua Chiesa: ebbene, ravvivate la passione per il Vangelo, portate consolazione e pace a chi è nella prova, esortate cori “tenerezza e carità”, e abbiate cura di quanti sono segnati dalla sofferenza, perché possano scorgere in Voi lo sguardo amorevole del Padre che «asciuga le lacrime su ogni volto» (cfr. I8 25). “Carità è guardare e dire il bello di ognuno, perdonare di cuore, avere serenità di volto, affabilità, dolcezza...”; sono parole che ben esprimono l’eredità spirituale di San Leonardo Murialdo da accogliere e trasmettere con benevolenza, in quanto custodi premurosi di Cristo nei fratelli, miti e obbedienti sull’esempio del Santo Patriarca, ehinandoVi sulle ferite del Redentore, presente e vivo nelle piaghe dell’umanità d’oggi, affinché, secondo il Santo sacerdote torinese, «ne perdantur» (Epistolario V, 2156 e 2187). Come ho ricordato nella Lettera Apostolica Patria corde, «tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà» (Lett. Ap., 8 dicembre 2020). Con questi sentimenti, imparto a ciascuno di Voi e all’intera famiglia murialdina la mia Benedizione, affidandoVi alla materna intercessiorie della Vergine Maria, «Madre nostra, ...] la piu amante, la più affettuosa delle madri» e a San Giuseppe suo castissimo sposo, e chiedendoVi di continuare a pregare per me. Fraternamerite Papa Francesco   Roma, da San Giovanni in Laterano, 19 marzo 2024 Solerinità di San Giuseppe sposo della B.V.M. e Patrono della Chiesa Universale


23 March 2024

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