FESTA DEL PRIMO MAGGIO A SAN GIUSEPPE VESUVIANO


  • 11 May 2021

Da quest'anno di san Giuseppe la festa del primo maggio, festa del lavoro, liturgicamente è stata elevata a memoria obbligatoria in onore di san Giuseppe lavoratore.

Qui a San Giuseppe Vesuviano negli anni passati era festa patronale cittadina. Nonostante le restrizioni per la pandemia, e considerando la grave crisi economica occupazionale, abbiamo voluto restituire importanza a questa data significativa. Per l'occasione una solenne concelebrazione vespertina si è svolta nel nostro santuario, presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della congregazione per le cause dei santi, che ha sottolineato la missione del Patrono dei lavoratori ed è rimasto ammirato del Tempio dedicato. Dopo l'eucarestia si è inaugurato nella piazza antistante un busto in bronzo con la base in pietra lavica di don Giuseppe Ambrosio, illustre concittadino, fondatore del monumentale santuario (come pure delle opere collaterali) e apostolo di San Giuseppe nel mondo. E' stato un doveroso omaggio nel 150° della sua nascita, riconoscente verso chi ha dedicato la vita a tale scopo, con fede e amore per tutta la prima metà del Novecento, e chiamando i Giuseppini a guidarla. L'opera scultorea è stata realizzata dall'artista Domenico Sepe e realizzata con le donazioni raccolte dal club Lions "San Giuseppe Terre del Vesuvio". Il cardinale ha benedetto il busto e vari interventi si sono susseguiti, alla presenza delle autorità e di una rappresentanza del popolo sangiuseppese.

News

Other news

Festeggiana 50mo di sacerdozio...

Dal 15 al 20 aprile,  9 sacerdoti Giuseppini si sono ritrovati in Casa Generalizia per festeggiare il loro 50mo di sacerdozio. Sono: P. Mauro Guglielmo (da Foggia), p. Mauro Peserico (da Montecchio), p. Gino Cia - p. Giuseppe Menzato - p. Paolo Manea (da Oderzo), p. Solideo Poletti e p. Leonardo Rigoni (da Ravenna), P. Pedro Olea ( da Siguenza), p. Mariano Zenere (da Madrid). Non era presente nel gruppo del 50mo p. José Vincente Novoa (Ecuador), impossibilitato a venire. A questo gruppo appartengono altri 2 confratelli venuti a mancare un paio di anni fa causa covid (p. Giuseppe Garbin e p. Franco Zago). Nei giorni trascorsi a Roma sono stati ricevuti in udienza dal papa con cui hanno potuto scambiare personalmente qualche parola. Hanno potuto visitare la comunità "Nuovi Orizzonti" e la comunità di sant'Egidio sempre a Roma mentre giovedì 19 hanno celebrato la santa messa con i nostri teologi a Viterbo, dove erano stati consacrati 50 anni fa. Una settimana di intensa esperienza, avendo potuto incontrare di nuovo compagni di ordinazione non visti da parecchi anni e codividendo esperienze fatte e ringraziando il Signore per i doni ricevuti. Han visitato Viterbo dove erano stati ordinati sacerdoti, e a Roma hanno incontrato rappresentanti della Comunità Sant'Egidio e di Nuovi Orizzonti.  Si sono presi anche un po ' di tempo per la preghiera e per dialogare tra loro e concludendo questo momento comunitario sabato 20.  A tutto il gruppo ancora tanti auguri aspettandoli per il 60mo di sacerdozio.


18 April 2024

thumb
Nuovi diaconi giuseppini

La diaconia che serve…   La gioia, come la paura, ci può a volte bloccare. Può essere un’esperienza talmente forte e coinvolgente che non lascia tempo e spazio al pensiero; e ci prende, ci invade, e ci costringe a rimanere in quello sguardo, in quell’incontro. La gioia dei discepoli alla vista del Signore risorto è di questo tipo: non una delle piccole soddisfazioni della quotidianità, non un passeggero stato d’animo, ma la consapevolezza di essere toccati nel profondo, di essere interpellati e personalmente coinvolti. Ma ancor più è una gioia tutta particolare quella dell’incontro con il Signore risorto, perché oltre alla forza immane dell’inaudito e dell’inaspettato, porta con sé la consapevolezza che in Lui le nostre più profonde paure sono davvero dissolte, che la negatività e il male, la paura e tutto ciò che è contro la nostra umanità, viene definitivamente sconfitto ed eliminato. Ma, come se non bastasse, è un incontro che riabilita la storia: sia quella che raccoglie le aspirazioni e le speranze di un popolo, sia quella che ogni essere umano porta con sé. È a questa gioia che il vescovo Piazza ha invitato Alen, Stanley e Kartik (i nuovi diaconi) ad abbeverarsi, a questa gioia a chiesto loro di diventare testimoni, a viverla e a trasmetterla. Nonostante tutte le paure e le sofferenze, nonostante la tristezza che viviamo per il distacco da chi ci ha lasciato da poco e poteva essere qui (Elvis), la diaconia che oggi è urgente annunciare e testimoniare è quella della speranza e della gioia del messaggio evangelico. Solo la consapevolezza dell’immenso dono dell’amore del Padre ci permette di leggere la nostra, e le vite di tutti, come vite nelle mani di Dio, come vite in buone mani.


15 April 2024

thumb